Cosa spinge le persone a pagliacciate tragicomiche come quella dei giorni scorsi a Washington? Penso alle camicie verdi nostrane che salgono alle sorgenti del Po e marciano anch’esse con elmi cornuti (ci sarà un riferimento subliminale alla cinematografia di Banfi o di Alvaro Vitali cui si ispirano?), penso ai comizi-pranzo per pensionati generosamente elargiti da Forza Italia qualche decennio fa, penso al “tanko” in piazza San Marco ed al commando padano che tenta la scalata al campanile. Sono certo che ci siano altri esempi, cito questi perché sono i primi che mi vengono in mente, prego i malati di paragone compulsivo-ossessivo, i teorici del “ma allora anche…” di risparmiarmi i preziosi frutti delle loro raffinate meningi. Tra il serio e il faceto cercherò di tracciare il profilo del manifestante con propensioni carnascialesche, un soggetto pittoresco quanto popolare oggigiorno, che non disdegna la violenza verbale (purtroppo talvolta anche la violenza tout-court) e riesce a esprimerla impiegando congiuntivi fantasiosi.
⁃ Il soggetto è in genere amante dell’abbigliamento casual, esprime la sua ansia di libertà iconoclasta nel dispregio dei canoni estetici, predilige cromatismi violenti e richiami a creature mitologiche che simboleggiano forza e virilità, vede nelle corna (simbolo ricorrente) un omaggio all’uro primigenio, le ritiene una sorta di antenne per captare l’energia vitale del cosmo;
⁃ Rifiuta la storiografia tradizionale e le categorie morali che essa propone al punto da ignorarle orgogliosamente: da acuto e sagace pensatore qual’è egli sa bene che esse sono il prodotto della propaganda dei poteri forti e occulti, cui si oppone strenuamente ma che non sa definire né elencare precisamente, appunto perché occulti;
⁃ Detesta ogni ambiguità, la sua innata onestà intellettuale (che tuttavia spesso vacilla quando si parla di fisco) lo porta a diffidare di quell’ampia zona grigia in cui allignano personaggi con identità sessuale a lui poco chiara, soggetti che esprimono dubbi (di qualsiasi genere) e sapientoni sempre pronti a criticare ma che da codardi quali sono non imbraccerebbero mai la spada, a differenza dei veri patrioti;
⁃ Ama la democrazia (del resto in quale altro sistema il suo voto varrebbe qualcosa?) al punto che ritiene sia sempre necessario un uomo forte che la difenda, la interpreti e la spieghi al popolo, senza perdite di tempo e sofismi: insomma è un antesignano promotore della “democrazia migliorata”;
⁃ Propone un’interpretazione ortodossa delle teorie darwiniane, egli infatti distingue nettamente le sottospecie sortite dall’evoluzione umana sulla base delle pigmentazioni cutanee e del sesso, da un lato assegna ai soggetti con meno melanina un ruolo guida e dall’altro stabilisce con chiarezza la funzione ancillare della femmina che può aspirare a ruoli complementari, visione del resto condivisa dalle pasionarias (cornute e non) di cui ama circondarsi;
⁃ Cattivo nuotatore, egli guarda con sospetto tutto ciò che naviga e vorrebbe scoraggiare barchini e barconi dal solcare il mediterraneo, ha compreso che i navigatori tendono ad abbronzarsi per la prolungata esposizione alle radiazione solari del canale di Sicilia;
⁃ È profondamente internazionalista, i suoi riferimenti culturali spaziano da un continente all’altro: Le Pen, Putin, Bolsonaro o Trump, solo per citare alcuni dei leader amati da questo vero cosmopolita il cui pensiero non accetta di lasciarsi ridurre negli angusti confini dell’Italietta;
⁃ Possiede uno spirito autenticamente ribelle: sin dalla più tenera età rifiuta l’indottrinamento scolastico propinato dall’establishment e come una sorta di mahatma in sedicesimo si chiude in sé stesso e rende la scatola cranica impenetrabile alle menzogne che i biechi insegnanti al soldo del Ministero tentano di inculcargli a forza;
⁃ È eroico, resiste alle pressioni esterne con ghigno sprezzante, è consapevole del proprio ruolo, della propria missione e non cede alle lusinghe del sistema, ma al contrario presta fede solo alla provvidenziale rete di sodali assai attiva sui social media e che gli offre un sapere scevro di propaganda e di falsità, e proprio da questa fonte di conoscenza e cultura lui si abbevera quotidianamente.

L’ESTUARIO DEL PO. Cronache non necessariamente conformiste. Mario Bellettato è nato ad Adria nel 1956. Dopo gli studi classici e la laurea in giurisprudenza ha intrapreso una carriera manageriale che lo ha portato a lunghe permanenze all’estero. Ha lavorato come copywriter per alcune agenzie di pubblicità e si è occupato di formazione per l’Unione Europea. Ha pubblicato i romanzi “Il sognatore” (2015) e “Due perle” (2020).