Manca poco all’attesa prima del Festival Areniano 2018 che venerdì 22 giugno presenta un nuovo allestimento di Carmen di Bizet con cui si aprirà il 96° Opera Festival dell’Arena di Verona. La serata inaugurale sarà dedicata alla memoria di Tullio Serafin per il cinquantenario della scomparsa, il Festival areniano ricorda così lo storico direttore d’orchestra che lo tenne a battesimo nel 1913, tornando poi più volte nella magica cornice dell’anfiteatro veronese, dove diresse grandi talenti come la divina Maria Callas.
La nuova produzione porta la prestigiosa firma di Hugo De Ana, regista, scenografo e costumista argentino di fama internazionale. Dopo l’ultima storica edizione di Carmen, firmata da Franco Zeffirelli e proposta in Arena dal 1995, Hugo De Ana presenta per il 2018 una lettura inedita dell’opera, consapevole della sfida che pone un titolo tanto caro alla storia e al pubblico del Festival. Il regista argentino vuole affrancare la Siviglia di Carmen dal cliché variopinto e folkloristico immaginato da molti artisti di fine Ottocento e dalla tradizione. Per andare al cuore delle passioni e del mondo gitano in cui la protagonista si muove, De Ana traspone la vicenda un secolo dopo rispetto al libretto, negli anni Trenta del Novecento, periodo storico significativo per sottolineare la ricerca incessante della protagonista verso la sua indipendenza e libertà, che la porterà come un torero nella Plaza de Toros, un’arena nell’Arena, ad affrontare fino alla morte la prepotenza maschile e una società ostile al suo essere zingara quindi diversa.
«La vicenda di Carmen rappresenta quindi – dichiara il Sovrintendente Cecilia Gasdia – il più famoso femminicidio della storia. L’Arena e l’opera sono parte della società moderna e per questo, in punta di piedi e con rispetto, abbiamo pensato di ricordare e denunciare questo grave fenomeno in occasione della prima rappresentazione. Sono già tragicamente arrivate al numero di 31 le donne uccise dai propri compagni nel solo 2018. Per questo motivo venerdì 22 lasceremo vuoto un posto in platea e su di esso poseremo un mazzo di 31 rose rosse».
La messa in scena è arricchita dalle nuove coreografie di Leda Lojodice, dal lighting design dell’areniano Paolo Mazzon e dal projection design dell’artista Sergio Metalli. Anche il trucco è ideato nei minimi dettagli: le face chart per i personaggi principali sono state create dal make-up designer Michele Magnani, global senior artist di M.A.C. Cosmetics, in collaborazione con Hugo De Ana.
Debutta sia nel titolo di Bizet sia sull’ambito podio dell’anfiteatro veronese Francesco Ivan Ciampa, giovane direttore già apprezzato alla guida dei complessi areniani nella stagione lirica al Teatro Filarmonico, chiamato per l’occasione a guidare musicalmente cantanti della ribalta internazionale, molti presenti per la prima volta in Arena, insieme ad attesi ritorni di nomi prestigiosi e giovani voci al loro esordio nella magica cornice del teatro sotto le stelle.
Nel ruolo della protagonista debuttano a Verona Anna Goryachova (22, 29/6 – 11, 17, 21/7 – 3, 9/8) e Ksenia Dudnikova (12/8) che si alternano alla già apprezzata Carmen Topciu (6/7 – 22, 25, 28, 31/8). Vi sono grandi debutti anche come Don José: Brian Jagde (22, 29/6 – 25, 28, 31/8), Marcelo Puente (6, 11, 17/7) e Luciano Ganci (22/8) accanto all’acclamato ritorno di Francesco Meli (21/7 – 3, 9, 12/8). Micaela è interpretata da altre giovani artiste al debutto in Arena: Mariangela Sicilia (22, 29/6 – 6, 11/7), Ruth Iniesta (17/7) ed Eleonora Buratto (22, 25, 28, 31/8), mentre è atteso nello stesso ruolo il ritorno di Serena Gamberoni (21/7 – 3, 9, 12/8). Nella plaza de toros scendono Escamillo di spessore quali Alexander Vinogradov (22, 29/6 – 6, 11, 17, 21/7 – 3/8), Erwin Schrott (9, 12, 22, 25/8) e Alberto Gazale (28, 31/8). Nei panni di Frasquita si alternano Ruth Iniesta (22, 29/6 – 6, 11, 21/7 – 3, 9/8) e Barbara Massaro (17/7 – 12, 22, 25, 28, 31/8); in quelli di Mercédès Arina Alexeeva (22, 29/6 – 6, 11, 17, 21/7 – 3, 9/8) e Clarissa Leonardi (12, 22, 25, 28, 31/8). Come Dancairo si avvicendano Davide Fersini (22, 29/6 – 6, 11, 17, 21/7 – 3, 9, 12, 22/8) e Biagio Pizzuti (25, 28, 31/8) e come Remendado Roberto Covatta (22, 29/6 – 6, 11, 21/7 – 3, 9/8) ed Enrico Casari (17/7 – 12, 22, 25, 28, 31/8). Completano il cast Zuniga interpretato da Luca Dall’Amico (22, 29/6 – 9, 12, 22, 25, 28, 31/8) e Gianluca Breda (6, 11, 17, 21/7 – 3/8), e Moralès in cui si alternano Biagio Pizzuti (22/6 – 21/7 – 3, 9, 12, 22/8) e Gocha Abuladze (29/6 – 6, 11, 17/7 – 25, 28, 31/8).
Il capolavoro del compositore francese è in scena per tredici serate fino al 31 agosto e vede impegnati l’Orchestra areniana, il Coro preparato da Vito Lombardi, il Ballo coordinato da Gaetano Petrosino, numerosi figuranti e i tecnici dell’Arena di Verona, con il gradito ritorno dei giovanissimi componenti del Coro di Voci bianche A.LI.VE. diretto da Paolo Facincani.

Repliche: 29 giugno, ore 21.00 – 6, 11, 17, 21 luglio, ore 21.00 – 3, 9, 12, 22, 25, 28, 31 agosto, ore 20.45.
Biglietteria – Via Dietro Anfiteatro 6/B, 37121 Verona
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Call center (+39) 045 800.51.51 – www.arena.it – Punti di prevendita Geticket

Musical… Mente
Un luogo nel quale la musica trova spazio nel senso più ampio del suo significato, invita a guardare la realtà con occhi diversi, con occhi e mente illuminati dalla musica.
Nicla Sguotti risiede da sempre a Rottanova di Cavarzere, paese natale di Tullio Serafin. Si è laureata con il massimo dei voti in Lettere all’Università di Padova, indirizzo Storia della musica moderna e contemporanea, con una tesi sul celebre direttore d’orchestra, dalla quale ha preso vita il saggio “Tullio Serafin, il custode del bel canto”. Collabora con associazioni ed enti culturali in qualità di musicologa ed ha al suo attivo diverse importanti collaborazioni con musicisti e artisti di fama internazionale. È giornalista pubblicista e scrive per diverse testate venete. Per la sua instancabile opera di divulgatrice di cultura, e in particolare per il notevole lavoro di ricerca su Tullio Serafin, il 2 giugno 2017 è stata insignita dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, conferitale dal Capo dello Stato.