Nuovo appuntamento per la Stagione Lirica del Teatro Sociale di Rovigo che inaugura l’anno appena iniziato portando in scena, sabato 25 gennaio, due capolavori della lirica contemporanea: Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni e Suor Angelica di Giacomo Puccini.
Un evento che si preannuncia particolarmente significativo dal punto di vista artistico e che rappresenta il primo impegno ufficiale relativo alla stagione operistica per il nuovo direttore artistico Luigi Puxeddu, la cui nomina è stata resa nota a dicembre.
“Sono molto felice – afferma il neo direttore artistico – di aprire il 2020 nel mio nuovo incarico con questo dittico. Una versione originale di queste due opere che il regista ha voluto collegare e che sicuramente piaceranno al pubblico, che ringrazio per la presenza e per il sostengo che dà al nostro teatro”.
L’allestimento delle due opere focalizzerà l’attenzione sul significato simbolico delle due vicende narrate, come preannuncia Francesco Bondì, che ha curato le scene. “La Chiesa ha sempre custodito o nascosto segreti che hanno disegnato inesorabilmente il destino degli uomini – queste le parole di Bondì – così la vicenda di Suor Angelica si snoda fra le trame delle grate che evocano l’intreccio narrativo del dramma che separa la protagonista dal mondo. Questo è uno spazio che racconta una vita nascosta che a sua volta nasconde un’altra vita: un segreto a cui è stato negato il sole della verità e che la Chiesa ha sapientemente ammantato di grazia”. Da questa ispirazione, come precisa Bondì, è nata l’idea di ambientare la vicenda di Suor Angelica in uno spazio chiuso e oppresso dallo sguardo vigile, e forse anche giudicante, dei santi Pietro e Paolo, “vegliardi di un mondo che volge lo sguardo all’altro mondo e custodi di vite che, sembrano dire, possono raggiungere il mondo reale solo attraverso il loro canto”.
Passando a Cavalleria rusticana lo sguardo e la prospettiva visiva si allargano. “La piazza, lo spazio sacro e la luce – così Bondì – rappresentano rispettivamente la società, la famiglia religiosa e i valori morali. Tre ordini ascendenti scanditi dagli effetti di due delle tre virtù teologali che compaiono sulla scena: a sinistra la Carità e a destra la Fede. La Fede evoca la fedeltà e la Carità evoca l’amore, inteso come passione cieca. La ricerca della verità, il dubbio del tradimento e l’incertezza dell’esistenza umana sono concetti che si annidano nelle pieghe dei velluti e nella tela della “Deposizione”, quest’ultima desunta dalla tradizione pasquale palermitana, e insieme attendono l’azione scenica della revelatio, in cui la macchina scenica barocca, nella retorica della meraviglia, restituisce da un lato un’immagine apologetica della Chiesa che incensa se stessa, dall’altro evoca il tentativo umano di dare una forma concreta al mistero della Resurrezione, estetizzando l’invisibile con l’esclusivo obiettivo di dominare una comunità contadina attraverso il potere manipolante e manipolato dell’immagine divina”.
Sono due gli appuntamenti di questo fine settimana con Cavalleria rustica e Suor Angelica, il primo andrà in scena nella serata di sabato 25 gennaio alle 20.30, mentre la replica sarà nel pomeriggio di domenica 26 gennaio con inizio alle 16.
L’opera verrà presentata giovedì 23 gennaio alle 18 al Ridotto del Teatro Sociale, a cura di Luigi Costato, in collaborazione con il Conservatorio Venezze. Si esibirà la cantante Laura De Silva con l’aria di suor Angelica, accompagnata al pianoforte dal maestro Francesco De Poli. Seguirà il “dietro le quinte” per il pubblico presente.

Musical… Mente
Un luogo nel quale la musica trova spazio nel senso più ampio del suo significato, invita a guardare la realtà con occhi diversi, con occhi e mente illuminati dalla musica.
Nicla Sguotti risiede da sempre a Rottanova di Cavarzere, paese natale di Tullio Serafin. Si è laureata con il massimo dei voti in Lettere all’Università di Padova, indirizzo Storia della musica moderna e contemporanea, con una tesi sul celebre direttore d’orchestra, dalla quale ha preso vita il saggio “Tullio Serafin, il custode del bel canto”. Collabora con associazioni ed enti culturali in qualità di musicologa ed ha al suo attivo diverse importanti collaborazioni con musicisti e artisti di fama internazionale. È giornalista pubblicista e scrive per diverse testate venete. Per la sua instancabile opera di divulgatrice di cultura, e in particolare per il notevole lavoro di ricerca su Tullio Serafin, il 2 giugno 2017 è stata insignita dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, conferitale dal Capo dello Stato.