Il dibattito politico, che negli ultimi anni ha assunto i toni sgradevoli della querelle da condominio, sembra voglia far dimenticare la premessa senza la quale non si riesce a valutare ciò che sta realmente accadendo. Dietro il paravento di un copione scritto male e sceneggiato peggio, assistiamo ad una lotta di potere che con i parametri tradizionali di “destra e sinistra” o se volete di “progressisti e conservatori” non ha nulla a che fare. Nella realtà dei fatti tra PD e PDL, giusto per citare i partiti maggiori, non c’è differenza che vada al di là della dialettica o dei simboli, non è casuale che il 18 gennaio 2014 Berlusconi e Renzi abbiano sottoscritto il patto del Nazareno, l’evento sancisce e rende ufficiale un processo iniziato qualche decennio fa con il primo governo Craxi. In una sorta di lunga marcia nella direzione opposta a quella della famosa transumanza di Mao Ze Dong, il PCI-Ulivo-PD ha rinnegato l’idea di costruire una società diversa ed ha scelto di appoggiare incondizionatamente il capitalismo, a patto di godere dei vantaggi che esso può offrire alle classi dirigenti. Non si spiegherebbe altrimenti l’ipertrofia delle COOP rosse diventate una rete di imprese che monopolizza interi settori dell’economia nazionale applicando strategie che di sociale non hanno nulla ed arriva addirittura a muoversi secondo logiche corruttive/concussive analoghe a quelle della criminalità organizzata. E non si spiegherebbe neppure come governi “di sinistra” abbiano potuto accettare senza batter ciglio i diktat delle multinazionali e della grande finanza travestiti da direttive europee o ancora abbiano demolito lo statuto dei lavoratori, appoggiato le lobbies del gioco d’azzardo e delle spese militari. Lo scontro politico c’è, ma non riguarda due diversi modi di concepire la società, riguarda piuttosto l’accesso a quelle posizioni di privilegio che il capitalismo concede ai suoi vassalli fedeli. E’ vero che il socialismo non si fa necessariamente in bicicletta, ma dubito che sia socialista utilizzare, è solo un altro esempio, le banche come cassa per finanziare allegramente gli amici ed i sostenitori di campagna elettorale per poi far pagare il conto (salato) ai cittadini. Il fenomeno è planetario e trasversale a qualsiasi livello: tanto poco erano credibili i Clinton come democratici quanto lo era l’Avvocato Zambon come candidato sindaco di sinistra ad Adria. L’ossessione dei ministri di sinistra per il PIL (e il parallelo disinteresse nei fatti per il debito pubblico) qualche anno fa ce lo saremmo aspettati da Tremonti, ma evidentemente le cose cambiano. Ciò che è drammatico, ritengo, è non capire come sono cambiate e di conseguenza non riuscire ad immaginare come cambieranno. Perché apparentemente, e purtroppo aggiungo, il capitalismo ha vinto a tutto campo e lo scontro cui assistiamo è semplicemente la lotta per sedere al timone… la rotta è già stabilita. Si fa fatica a vedere con obiettività, specie se si indossano gli occhiali scuri, probabilmente la verità dà fastidio, proprio come il sole d’agosto.

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