Riaprire con la forza delle immagini gli spazi chiusi di una città. Questo accade a Ferrara, che anche quest’anno ha ospitato “Riaperture”, il festival di fotografia in programma dal 13 al 29 maggio 2022.
Autori da tutto il mondo, incontri e workshop: in città è tornato anche il Photo Festival con 15 mostre in sei luoghi espositivi, 25 mostre del Circuito Off Viaggio 2022 nei locali del centro storico, per farci viaggiare dopo la lunga chiusura del lockdown, farci sognare, desiderare nuove terre lontano o dentro di noi, in un viaggio introspettivo della mente, della memoria e del cuore.
Un viaggio nel mondo e dentro di noi
Giacomo Brini, direttore artistico del festival, ha commentato: «Viaggio è un percorso da scoprire tra le culture, nei luoghi, con le persone, dentro di noi, alla ricerca delle origini personali o collettive».
«Organizzare questa edizione del festival significa chiedere a tutti: fotografi, enti, visitatori di salire a bordo della nave che abbiamo messo in acqua, o su quell’auto un po’ arrugginita e ammaccata parcheggiata, e di aver solo voglia di andare a curiosare il mondo. Noi abbiamo messo a disposizione questi mezzi che parlano di viaggi: aspettiamo le persone per fare un percorso condiviso, di nuovo insieme, tra fotografie, polvere e bellezza».


I fotografi della sesta edizione sono grandi nomi della fotografia e giovani talenti che saranno presenti nei tre weekend di Riaperture PhotoFestival; partiamo da Giovanni Chiaramonte con il progetto Westward, realizzato fra il 1991 e il 1992: un viaggio compiuto dall’autore nel mitico West degli Stati Uniti d’America; poi Alessandro Bergamini con il progetto Umanity e Rocco Rorandelli con “Bitter leaves” che documenta l’impatto dell’industria del tabacco sulla salute, tutte al’Ex Circolo Unione.
Alla Factory Grisù abbiamo le mostre ”Quest for beauty” sul significato di bellezza di Sara Melotti, ed il Water day 2022 photo contest; “Carry On” un mosaico fotografico surreale realizzato da Guia Besana in cui convergono proiezioni, visioni ed emozioni di un volo tutto al femminile, presso la ex Banca d’Italia; a Palazzo Muzzarelli Crema il bel progetto dai colori pastello sul mar Morto “The dead sea” di Alexander Bronfer, ed il lavoro “In spirit” di Alison Luntz, dove realtà e sogno si incontrano e si confondono.


All’ex Ipsia in “The Y”, Alba Zari va alla ricerca di un padre “senza volto” districandosi nelle fitte trame delle sue origini; “Ravers’interiors” di Alessandro Inches indaga il mondo dei free-party come necessità di evasione con un campeggio libero; Valerio Muscella e Michele Lapini con “Non più, non ancora” esplorano le condizioni delle persone migranti bloccate in Bosnia, in Medio Oriente, in Asia Minore, che vivono accampate in insediamenti di fortuna.
Infine, Paolo Verzone con “Aurora borealis” ci porta nelle vaste lande di ghiaccio dell’Artico, mescolando viaggio, cambiamenti climatici, documentando la scienza e la ricerca nel settore energetico, come specchio del mondo in evoluzione.


Ultima sede espositiva è l’Acquedotto al Montagnone con la mostra “Sereno” di Fulvia Bernacca, sulla figura del nonno meteorologo, una istituzione della televisione dal 1955; lo stesso cielo che sovrasta anche Melbourne, dove si aggira una piccola esploratrice con tanto di casco da astronauta e di tuta aerospaziale, in una immaginaria avventura sono raccontati in “The Rocketgirl Chronicles” dal compagno di viaggio, nonché padre, Andrew Rovenko.
Nuova energia nei luoghi dimenticati
L’obiettivo di “Riaperture” è quello di riaccendere l’attenzione su luoghi pubblici o privati attualmente non in uso, per portare loro nuova energia e godere del piacere di visitare le mostre in spazi inediti sempre chiusi.
Per informazioni sul festival, visitare il sito www.riaperture.com



PHOTOSCRIVENDO. Cristina Sartorello è terapista per disabili gravi con plurihandicap ed autismo. E’ attiva nel volontariato. Collabora con associazioni in ambito sociale per progetti e consulenza ed in ambito culturale per promozione di eventi quali mostre d’arte ed iniziative.