Si è aperta al pubblico il 16 ottobre, fino al 11 febbraio 2018, a Palazzo Albergati a Bologna la straordinaria mostra dedicata agli artisti quali Duchamp, Magritte, Dalì, Ernst, Tanguy, Man Ray, Calder, Picabia, e molti altri che hanno rivoluzionato il Novecento.La mostra curata da Adina Kamien-Kazhdan propone 180 opere tutte provenienti dall’Israel Museum di Gerusalemme, che ha potuto formare una spettacolare collezione di opere Dada e surrealiste, che comprende tutte le tecniche impiegate da questi movimenti innovativi: dipinti, readymades, colage, assemblaggi, fotografie e lavori su carta.
Il Museo vanta da più di cinquanta anni lasciti da artisti e donatori, specialmente da Arturo Scwharz, docente, scrittore e poeta milanese, che ha donato la sua vasta collezione di arte Dada, surrealista e pre–surrealista, comprendente più di 700 opere che costituiscono la maggior parte della collezione e della selezione di opere in mostra.
L’esposizione si articola in cinque sezioni: Accostamenti sorprendenti, Automatismo e subconscio, Biomorfismo e metamorfosi, Desiderio musa e abuso, ed il Paesaggio onirico; mediante le quali diventa possibile attraversare le due correnti che hanno caratterizzato il Novecento cioè il Dadaismo, che rifiuta l’orrore della guerra e della violenza ed il Surrealismo che indaga nuove forme di espressione, ispirandosi alla esplorazione freudiana dell’inconscio.
I protagonisti del racconto saranno le opere dei massimi esponenti delle due correnti come i dadaisti Kurt Schwitters, Hannah Hoch, Erwin Blumenfeld, Marcel Janco, Francis Picabia, Max Ernst, Man Ray, Marcel Duchamp ed i surrealisti André Breton, Joan Mirò, René Magritte e Salvador Dalì.
Tra i capolavori esposti troviamo Le chateau de Pyrenees e The Handsome Brooder di Magritte, Surrealist Essay di Dalì, L.H.O.O.Q. di Duchamp, Main Ray di Man Ray, Woman in Front of the Sea di Pablo Picasso.
L’allestimento è realizzato dal grande architetto Oscar Tusquets Blanca, che in omaggio all’evento ha ricostruito a Palazzo Albergati la celeberrima sala di Mae West di Dalì e l’installazione di 1,200 Sacks of Coal ideata da Duchamp per l’Exposition Internationale du Surrealisme del 1938; ci si può sedere sul divano rosso a forma di labbra infuocate e guardarsi nello specchio incorniciato posto anteriormente… è una forte attrazione a cui è impossibile resistere!
La mostra ha il patrocinio del Comune di Bologna e dell’Ambasciata di Israele ed è prodotta dal Gruppo Arthemisia, in collaborazione con l’Israel Museum of Jerusalem, la più grande istituzione culturale nello Stato di Israele, che possiede oltre 500.000 opere tra cui i Rotoli del Mar Morto, i Manoscritti di Qumran.
La mostra è aperta tutti i giorni dalle ore 10 alle 20 ed il biglietto è comprensivo di audioguida.

PHOTOSCRIVENDO. Cristina Sartorello è terapista per disabili gravi con plurihandicap ed autismo. E’ attiva nel volontariato. Collabora con associazioni in ambito sociale per progetti e consulenza ed in ambito culturale per promozione di eventi quali mostre d’arte ed iniziative.