La rassegna teatrale e culturale Donne da Palcoscenico, dedicata al femminile, è giunta quest’anno alla VII edizione. Sottotitolo degli eventi di quest’anno, un invito alla risata anche se talvolta amara, Ridere e non piangere, le Donne sorridono.
Letizia E. M. Piva, direttore artistico di Minimiteatri, spiega il motivo della scelta della tematica di quest’anno: «Viviamo tempi in cui l’umanità di ciascuno è compressa da pericoli tanto più incombenti quanto invisibili. Abbiamo bisogno di ritrovarci e, insieme, di depotenziare la paura; ecco, dunque, un potente antidoto: ridere e non piangere. Dalla risata delle donne si libera creatività, resilienza, rinascita; e da una risata condivisa con il maschile si sprigiona l’eternità della vita».
La prima serata di venerdì 25 giugno al Chiostro dell’ex Monastero Olivetano ha visto la presenza dell’attrice d’origini polesane, nota a livello nazionale, Cristina Chinaglia con la stand-up comedy 50 sfumature di swing insieme al Trio Gipsy composto da Gianni Bertin, Carlo Stupiggia, Massimo Braga. La performance, di e con Cristina Chinaglia per la regia di Augusto Fornari, si evolve attraverso una serie di monologhi al fulmicotone. L’attrice, come una sorta di “voce della coscienza”, ha portato il pubblico a riflettere sulla comprensibilità della società moderna, mettendone in scena derive, debolezze ed ipocrisie. Tutti i monologhi si sono rivelati piccoli ritratti comici che fungono da specchio attraverso cui guardare il mondo in cui viviamo e sorridere dalla giusta distanza. Per l’occasione l’attrice è stata accompagnata da un trio di musicisti, due chitarre e un contrabbasso, che ha proposto brani musicali in salsa jazz manouche e swing, in un viaggio tra il teatro comico e la musica.

Domenica 27 giugno alle ore 21:00, sempre nella medesima location, si terrà la finale del Concorso corto teatrale nazionale site-specific Donne da Palcoscenico: nel Chiostro, storia e bellezza negli occhi delle Donne di cui da qualche giorno sono stati svelati i nomi dei finalisti, attrici e attori professionisti provenienti da diverse regioni d’Italia. La classifica, però, non è stata ancora stabilita: dopo la selezione avvenuta tramite il lavoro della commissione di valutazione composta da Letizia Piva, Licia Navarrini, Claudio Sartorato, sarà il momento per il pubblico di scegliere il proprio preferito, decretando così il podio finale.
L’evento, in collaborazione con Fondazione Rovigo Cultura, vedrà in scena tre corti teatrali:
OCCHI di e con Chiara Alivernini, per la regia di Luca Gaeta. Produzione Fenice 21 di Roma. Storie di donne, molte donne, donne libere raccontate dall’ossessione di un uomo particolare: Modigliani. In questi occhi di donna si può leggere la loro storia, la storia di ogni uomo, la storia di ciascuno.
L’ALBERO DI KALALOCH di e con Ambra Giordano di Genova. In scena il luogo non luogo, il luogo dell’anima, ovvero il luogo dove si possono narrare le storie che appartengono a ciascuno poiché è lo spazio dove ci si ritrova, dove si vive. Il testo coinvolge e nello stesso tempo si sovrappone alle mille storie di donne che vivono esistenze difficili. Viene voglia di uscire in punta di piedi da questa stanza-chiostro-rifugio.
LA PRINCIPESSA AZZURRA di Saskia Simonet e Filippo Capparella, con Saskia Simonet, Filippo Capparella, Simon Thöni, Adrien Borruat. Produzione Compagnia Teatro La Fuffa di Treviso. La drammaturgia, corroborata da un’energica e provocatoria recitazione, propone un rovesciamento degli stereotipi che stravolgono il compito formativo ed educativo delle favole.
La kermesse culturale si concluderà sempre al Chiostro dell’ex Monastero Olivetano martedì 29 giugno alle ore 21:00 con la nuova produzione di Minimiteatri. La compagnia, infatti, proporrà un primo studio del testo La zingana di Gigio Artemio Giancarli con l’adattamento e la regia di Letizia Piva e con Licia Navarrini, Marco Artusi, Marino Bellini, Daniele Berardi, Francesca Botti, Giorgia Brandolese, Laura Cavinato, Marco Ferraro, Gianluigi Meggiorin, Maurizio Noce, Paolo Rossi.
Minimiteatri riscopre la drammaturgia veneta portando in scena un’opera studiatissima per la sua valenza letteraria e linguistica, mai rappresentata in epoca moderna. Nella Zingana un labirinto d’idiomi (dialetti dal veneziano al pavano al rodigino al bergamasco; idiomi dal greco alla commistione di arabo, aramaico, ebraico della parlata della Zingana) sono la rappresentazione di una città mercantile e cosmopolita, ma anche di un mondo ingovernabile ed imprevedibile; tale plurilinguismo crea incomprensioni, incomunicabilità e ilarità, in un’epoca – com’è anche quella odierna – in cui si è smarrita la fiducia in un significato oggettivo della realtà.
INFO E COSTI:
Biglietto singolo: 13,00 Euro
Per informazioni:
Facebook: Minimiteatri
Instagram: Minimiteatri
Per normativa anti-Covid:

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