Non hanno in tasca solo il denaro, il sacro paradigma che costituisce comunque la pietra di paragone per valutare le persone e che rimane il fine ultimo per cui le loro cellule si affannano a moltiplicarsi agli ordini di un DNA neoliberista… in quelle tasche capaci e voraci hanno diligentemente immagazzinato anche la verità.
E’ una verità semplice, elementare, costruita come un muretto fatto con i Lego, una storiella idiota che ti ripetono con la diligenza delle suore del catechismo: la società così com’è è l’unica possibile e chi non ci si adegua è pericoloso. Se il compianto Basaglia non li avesse fatti chiudere, nei manicomi ci metterebbero anche quelli come me, quelli che in tasca più che la verità hanno molti dubbi.
Sono gli economisti del far-west, quelli che giustificano milioni di poveri, quelli per cui lo spread usato come una clava serve ad educare i cittadini, quelli che ti spiegano che non hai capito mentre tu vorresti gustarti il caffè al bar, quelli che ti fanno il commentino saccente su facebook, quelli che pontificano in TV e sui giornali e ti dicono che Monti aveva ragione.
E’ vero che se si apprezza il capitalismo selvaggio Monti aveva ragione, il problema è che la società che Monti propugna e difende in realtà è insostenibile. E’ il modello che ha fatto sparire qualche centinaio di specie animali, che ha farcito gli oceani di plastica, che depreda l’Africa e causa morti, miseria ed immigrazione, è il sistema che giustifica che l’1% della popolazione mondiale detenga l’87% delle ricchezze, è la logica che ha avvelenato le falde acquifere del nordest. Ma quelli che “hanno capito tutto” e che pretendono, bontà loro, di spiegarti quello che tu ancora non sei riuscito a comprendere, apparentemente hanno due limiti: non riescono a fare previsioni a lungo termine e non sanno sviluppare pensiero astratto.
Si guarderebbero bene dal dissentire rispetto al pensiero ufficiale, hanno sostituito le colonne d’ercole con i pilastri di marmo della Borsa e a differenza di Ulisse non pensano che qualcuno le possa varcare per affrontare l’ignoto.
In fondo ragionano come i dinosauri del giurassico che si sentivano sicuri, la loro mole li rendeva invincibili, pensavano di vivere in un sistema immutabile e destinato a perpetuarsi all’infinito, solo che poi è arrivato il meteorite. Dimenticavo: avevano il corpo enorme ma il cervello…

L’ESTUARIO DEL PO. Cronache non necessariamente conformiste. Mario Bellettato è nato ad Adria nel 1956. Dopo gli studi classici e la laurea in giurisprudenza ha intrapreso una carriera manageriale che lo ha portato a lunghe permanenze all’estero. Ha lavorato come copywriter per alcune agenzie di pubblicità e si è occupato di formazione per l’Unione Europea. Ha pubblicato i romanzi “Il sognatore” (2015) e “Due perle” (2020).