Il piazzale davanti al Duomo di Rovigo, ieri, sembrava un altro posto. Chiuso per qualche ora al traffico automobilistico, sgombrato dalle auto parcheggiate, è stato riempito dagli stand di varie organizzazioni e dalla colorata gimcana per bambini della Fiab di Rovigo.
Non so se fosse negli intenti degli organizzatori, ma la manifestazione “Bimbimbici” del 13 maggio ha avuto l’effetto di cambiare il volto all’area Duomo, trasformandola per qualche ora in una piazza. O almeno qualcosa di abbastanza vicino ad una piazza. E’ bastata una piccola manifestazione, con quattro gazebi, la corsa nei sacchi di Legambiente, la pista per biciclette disegnata con il gesso sull’asfalto.
Ma vedere il piazzale liberato dalle macchine faceva scorrazzare più liberamente anche i pensieri. L’area davanti al Duomo è oggi uno degli spazi più brutti e maltrattati del centro storico, destinato allo scorrimento del traffico tra via Casalini e via Badaloni e ad un parcheggio perennemente intasato sull’altro lato della chiesa. Basti un dettaglio: non c’è neppure un vero e proprio marciapiede, a dividere la strada dagli spazi del passeggio da quelli destinati alle macchine. Davanti alla chiesa il sagrato è sacrificato al passaggio degli automezzi, tanto che, durante funerali, matrimoni o altri riti particolarmente partecipati, il pubblico esonda inevitabilmente sulla strada.
Liberare dai mezzi a quattro ruote questa brutta distesa di asfalto, invece, ne fa vedere la dimensione di piazza, su cui si affacciano non solo la chiesa di Santo Stefano, ma anche bei palazzi come Palazzo Manfredini, sede di Confagricoltura, o sul lato opposto la sede di Confindustria Rovigo.
Con immaginazione sfrenata e un’altrettanto sfrenata voglia di ripensare radicalmente la città, si potrebbe sognare una piazza da passeggiare, luogo di snodo tra le piazze all’altro lato del corso, il castello e via Badaloni. Con altrettanto folle e sfrenata immaginazione, si potrebbe immaginare una via Badaloni altrettanto libera dal traffico di scorrimento e ripopolata di botteghe e negozi, oltre che di abitanti. Insomma, un centro storico più ampio di quello attuale, più vivo e abitato tutta la settimana, anziché nel pugno di ore degli eventi mondani.
Resta giusto l’immaginazione fine a se stessa e senza particolari aspettative, in una città che lotta da tempo per aprire al traffico più strade possibili e in cui da decenni sembra che si lavori per espellere gli abitanti e i negozi verso le nuove aree residenziali e i centri commerciali.
Accontentiamoci: grazie a questa piccola iniziativa di Fiab, Legambiente, Confagricoltura e Confartigianato, abbiamo intravisto almeno per mezza giornata un’idea diversa di ciò che avrebbe potuto essere la piazza del Duomo.
Foto: la foto della gimcana è tratta dalla pagina Facebook della Fiab di Rovigo; la foto della piazza è tratta dal gruppo Facebook “Rovigo de ‘na volta“.

Sweet Home Rovigo
Francesco Casoni, classe 1980, rodigino prima per accidente del destino e poi per ostinazione. Giornalista pubblicista, disegnatore, conduttore radiofonico, musicista (di scarso talento), scrittore, progettista, formatore, informatico autodidatta, cuoco, papà e dilettante in molti altri campi.
E’ autore dei romanzi “Le mille verità” (2017) e “I giorni delle cicale” (2021).