Non credo sia un caso se sono il terzo autore di REM a dedicare un contributo alla mostra “Terra senz’ombra”. La raccolta di foto di Pietro Donzelli a Palazzo Roverella è un’esperienza emozionante.
Le foto del Delta silenzioso ed estivo, quella pianura sovrastata da un cielo sconfinato, attraversata da esseri umani solitari, fanno fare un balzo al cuore.
Ma c’è una foto, tra tutte, che mi ha provocato un senso di meraviglia. Ritrae una festa di paese, nel 1954. In primo piano c’è un mattatore, che mette in scena una gag sul “problema del secolo” (così recita un cartello, appeso ad una bicicletta ricoperta di ghirlande floreali). E’ vestito metà uomo e metà donna: sarà uomo o sarà donna? La gag è comica.
Lui, con aria maliziosa, mostra la gamba pelosa sotto una gonna. La offre al fotografo, perché nell’immagine il pubblico è alle sue spalle, in secondo piano. Ed è proprio nella folla alle sue spalle che viene voglia di perdersi. Le prime a saltare all’occhio sono le due signore vicine, con gli occhiali scuri, che ridono genuinamente, a confermare la comicità dello show.
Poi ci sono i bambini, a partire dalla bambina piccola, che osserva con sguardo stupito, al cui fianco un bambino con i calzoni corti si sporge sulle punte e la guarda a sua volta, divertito. Vicino a lui, ancora, un’altra bambina che appare perplessa: forse non ha capito del tutto cosa sta succedendo.
Dietro, le facce accigliate di un paio di signore contrastano con l’uomo, un volto da attore, che si piega all’indietro ridendo. Si fanno notare alcuni sono i singoli: l’uomo che guarda di lato (e ti chiedi cosa stia guardando), la signora col colletto bianco immortalata mentre si porta un dito alla bocca, la bambina appollaiata , la nonna con il nipote in braccio, l’anziano con un cappello in testa.
Guardandola, questa foto piena di gente del Delta, non riesco a non chiedermi chi siano tutte queste persone. Chi era quell’attore? Cosa metteva in scena in questa gag? E ancora: come si chiamavano le signore che ridevano? Chi è il bambino con i calzoni corti? Com’è proseguita la sua vita dopo quello scatto? Chi è, dove vive, cosa fa l’uomo che dovrebbe essere oggi? Che lavoro faceva la signora con il colletto bianco?
Le domande potrebbero essere centinaia. In questa foto affollata, in un Delta così diverso dalla distesa senz’ombra ritratta, vivono mille vite, iniziate prima di questo scatto e proseguite subito dopo. E’ in queste storie mai raccontate, accennate per un attimo nell’immagine catturata da Donzelli, che avverto un senso di meraviglia. Con un fondo di, non del tutto spiacevole, malinconia. Ma quanto bella è questa foto?

Sweet Home Rovigo
Francesco Casoni, classe 1980, rodigino prima per accidente del destino e poi per ostinazione. Giornalista pubblicista, disegnatore, conduttore radiofonico, musicista (di scarso talento), scrittore, progettista, formatore, informatico autodidatta, cuoco, papà e dilettante in molti altri campi.
E’ autore dei romanzi “Le mille verità” (2017) e “I giorni delle cicale” (2021).