Quello che sta per iniziare è un fine settimana ricco di eventi per il Macerata Opera Festival che, nel magico scenario sotto le stelle dello Sferisterio, ospita tutti e tre i titoli in cartellone – Madama Butterfly, Turandot e Aida – nell’edizione di quest’anno, la numero cinquantatré.
Ad andare in scena nella serata di venerdì 28 luglio sarà la Madama Butterfly di Puccini nata da un nuovo progetto di Nicola Berloffa, che sposta l’azione al Giappone del secondo dopoguerra, riflettendo sullo scontro fra due mondi diversi e sulla condizione della donna. Cio-Cio-San, sposa giapponese illusa da un soldato americano, sarà Maria José Siri che da geisha diventa proprietaria di un cinema per statunitensi sul cui schermo scorrono i film con Esther Williams. Dopo la prima del 18 luglio, l’opera torna nello Sferisterio con lo stesso cast, sempre con la direzione del maestro Massimo Zanetti.
Sabato 29 luglio spazio alla seconda rappresentazione stagionale di Turandot, opera che ha quest’anno aperto allo Sferisterio il Macerata Opera Festival. L’ultimo capolavoro pucciniano è affidato ad uno dei più originali binomi autore-regista di oggi, Gianni Forte e Stefano Ricci, al debutto nella lirica. Si tratta di una nuova produzione creata per lo Sferisterio, che vuole coniugare scene di onirica ispirazione dominate dal ghiaccio e dalla Natura a una drammaturgia che ha al centro la protagonista, in lotta contro la paura di soffrire. Nei panni della “principessa di gelo” Iréne Theorin, Rudy Park è Calaf e Davinia Rodriguez veste i panni di Liù, sul podio il maestro Pier Giorgio Morandi.
A coronare il fine settimana sarà la prima stagionale di Aida, in scena allo Sferisterio nella serata di domenica 30 luglio. Il Festival presenta lo spettacolo firmato dal suo direttore artistico Francesco Micheli che immagina la vicenda della schiava etiope e di Radamès come raccontata in un modernissimo Libro dei morti. «Aida – spiega il regista – è una fra le opere più intime e toccanti e, lasciandosi guidare dai colori della partitura e dalle architetture della drammaturgia, si può far rivivere la vicenda non solo nel dettaglio orientaleggiante di massa ma anche nella proiezione gigantesca di colori, forme e nessi di significato che ciascun personaggio canta e recita per noi». L’allestimento del 2014 è stato perfezionato entro un percorso di riflessione e maturazione «ed è cresciuto – continua Micheli – lavorando ulteriormente sulle parole scritte e sui simboli che si fanno scenografia, focalizzando ancor più l’azione sulla similitudine tra tablet odierno e tavoletta dello scriba egizio che racconta e scrive la storia».

Il cast: Sotto la direzione del maestro Riccardo Frizza, Liana Aleksanyan sarà Aida, Stefano La Colla Radamès, Anna Maria Chiuri Amneris, Cristian Saitta il Re, Giacomo Prestia Ramfis, Stefano Meo Amonasro, Enrico Cossutta un messaggero e Federica Vitali una sacerdotessa. A completare il cast l’Orchestra Filarmonica Marchigiana, il Coro Lirico Marchigiano “V. Bellini” preparato dal maestro Carlo Morganti, il Complesso di palcoscenico Banda “Salvadei” e la Compagnia Artemis Danza su coreografie di Monica Casadei.

Musical… Mente
Un luogo nel quale la musica trova spazio nel senso più ampio del suo significato, invita a guardare la realtà con occhi diversi, con occhi e mente illuminati dalla musica.
Nicla Sguotti risiede da sempre a Rottanova di Cavarzere, paese natale di Tullio Serafin. Si è laureata con il massimo dei voti in Lettere all’Università di Padova, indirizzo Storia della musica moderna e contemporanea, con una tesi sul celebre direttore d’orchestra, dalla quale ha preso vita il saggio “Tullio Serafin, il custode del bel canto”. Collabora con associazioni ed enti culturali in qualità di musicologa ed ha al suo attivo diverse importanti collaborazioni con musicisti e artisti di fama internazionale. È giornalista pubblicista e scrive per diverse testate venete. Per la sua instancabile opera di divulgatrice di cultura, e in particolare per il notevole lavoro di ricerca su Tullio Serafin, il 2 giugno 2017 è stata insignita dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, conferitale dal Capo dello Stato.