“La capacità di fare vedere quello che non c’è”: cosi si identifica Maura Mattiolo nella sua espressione artistica pittorica, artista a km quasi zero da Rovigo, che parte dai suoi stati d’animo, in una pittura emozionale, carica di colore.
Maura non aveva una formazione scolastica artistica, faceva la bancaria ed ha deciso di lanciarsi nella pittura per passione, provenendo da una famiglia di pittori, un hobby che coltiva da sei anni, avendo seguito corsi con Silvio Zago da cui ha appreso l’uso del colore e da Roberto Cheola la libertà di espressione.

La pittura è l’espressione di ciò che uno ha dentro, e lei si sente rappresentata in ciò che trasmette sulla tela come esigenza fisica e mentale, come bisogno di mettere del colore, dare forma all’informale, una chiarezza all’astratto in un mix di cromie che danno pausa alle tensioni interiori.
Può la pittura essere terapeutica? Sì, se dona pace allo stress, a situazioni di forte tensione perché fa bene all’anima, creando una pulsione artistica che può esplicarsi in una notte o in tre mesi se il lavoro sulla grande tela può essere rielaborato o ridipinto.
Maura non ha un suo studio e quindi lavora sul tavolo in cucina e sul cavalletto con le sue sperimentazioni con la spatola raschiando sulla tela il colore ad olio o acrilico con tecniche miste, usando la carta, la spugna, e stracci per fare passaggi di colore.

La pittrice mette il colore acrilico sulla tavolozza e quando lo stende non lo allunga, bagnandolo mentre è sulla tela ed il quadro parte dalle macchie e dalla frammistione dei colori come un apprendista stregone suggerendo paesaggi onirici, figure indefinite, contorni sfocati, situazioni di mosso fotografico, con un astrattismo delicato.
I colori sono caldi, decisi con prevalenza del giallo e del rosso, in forti contrasti cromatici e tematici, dipingendo il Polesine che l’ha accolta con i colori della sua campagna e poi la Pedemontana sua terra natale.
Maura Mattiolo ama esporre in esercizi commerciali, non nelle gallerie, e partecipa a concorsi come il “Citta delle Rose” a Rovigo di cui nel 2018 ha vinto il primo premio con l’opera “Ed è subito sera” ed il suo obiettivo futuro sarà la Biennale di San Martino di Lupari, dove è nata.
Nella cucina di Maura, luogo della solitudine comunicativa, di notte nascono i suoi quadri, trionfo del colore e della luce, non inquietanti ma pacificanti e ricchi di speranza, che colpiscono l’occhio e l’interiorità.



PHOTOSCRIVENDO. Cristina Sartorello è terapista per disabili gravi con plurihandicap ed autismo. E’ attiva nel volontariato. Collabora con associazioni in ambito sociale per progetti e consulenza ed in ambito culturale per promozione di eventi quali mostre d’arte ed iniziative.