Continuano ad arrivare video. Messaggi. Discorsi e meme di ogni tipo. Tutorial morali, esortativi, di solidarietà. Già viviamo dentro casa. E, dentro casa, dentro un grandissimo fratello. In una connessione costante. Esagerata. La giornata formato tutorial. I video che tracimano in tv. La avvolgono. La avviluppano. In un unico, gigantesco, truman show. Non si parla d’altro, non si chatta d’altro. Quando arriva un videomessaggio guardo chi me lo manda e quanto dura. Dopo 20 secondi decido se proseguire la visione o sospenderla. Per non farmi avvolgere. Avviluppare. E per infrangere almeno uno di quei dentro.

MISANTROPIE. Cercando l’antivirus. Maurizio Caverzan è giornalista professionista. Attualmente collabora con La Verità e Panorama e tiene il blog CaveVisioni.it Ha pubblicato nel 2020 con Apogeo Editore “Misantropie” e “Fabula veneta. Incontri con scrittori, editori, poeti”.
Effettivamente i momenti di silenzio sono preziosi nella vita. Anche saper ascoltare e’ importante ma occorre che ci sia qualcuno che abbia qualcosa da dire e in questo periodo così’ eccezionale accade purtroppo raramente.
Anche per me è così. Grazie, Pia.
È difficile. Non rispettare le regole o rinunciare alle abitudini sclerotizzate. Non inventarsi modi inconsueti di attraversare le ore di luce, fino al successivo coricarsi. Non addomesticare i luoghi fino a renderli se non gradevoli almeno amicali. È difficile stare di fronte, eludere la distrazione, ignorare l’inconsapevolezza. Credo sia questa agitazione tenuta al guinzaglio che spinge tanti ad esporsi in commenti, studiati o istintivi, ma commenti. Zoppicanti riflessioni. Tentativi di spiegare, di rispondere, di ipotizzare, dire e ridire e ripetere. Allarmandosi o rassicurandosi in un solipsistico soliloquio che non è meno autoreferenziale perché affidato al web o ai media più tradizionali. Balbettare la ricetta risolutiva è un tentativo che non può che suscitare tenera simpatia per darsi una risposta. Perché è difficile, difficile stare di fronte alla realtà con una domanda aperta, senza il conforto di una ricetta risolutiva, senza la tranquillizzante verità in tasca. È difficile ma profondamente, autenticamente umano.
Grazie Anna. È difficile, tremendamente… Condivido. Ma la vera avventura è questa. La vera sfida. Vogliamo provarci. Provare ad accettare questa provocazione, senza correre subito alla soluzione. Senza avviare subito la ricerca su Google. Proviamo a starci, sapendo che ci sono più cose in cielo e in terra che nel catalogo delle cose che già sappiamo. Arriva un microrganismo invisibile e siamo persi… I video, i tutorial, le ricette ci dispensano risposte #seconde. Non possiamo accontentarci…