Forse è questo il senso di ciò che ci è capitato. Ci siamo disintossicati. Di tante abitudini. Di tanti consumi che ritenevamo imprescindibili. Abbiamo dovuto scalare la marcia. Rallentare. Come quando si fa una dieta. Si toglie il superfluo. Si diminuiscono le quantità. Si rinuncia agli eccessi. Si eliminano i dolci, i superalcolici, gli stuzzichini. E ci si depura. Abbiamo frenato la corsa, dosato le smanie, abbassato le pretese, moderato le ambizioni. Ci siamo accorti che si può star bene, forse meglio, anche senza. Senza cose falsamente indispensabili. Soprattutto senza il nostro ego. Invadente, presuntuoso, pretenzioso. Dopo la dieta, il corpo è più scattante e resistente. Riducendo la velocità, si evitano gli incidenti e anche l’auto, oltre alla vita, dura di più. Tenendo a freno il nostro io, chissà, possiamo accorgerci di come sono fatte davvero le cose. Delle loro proporzioni. Della loro vera natura.

MISANTROPIE. Cercando l’antivirus. Maurizio Caverzan è giornalista professionista. Attualmente collabora con La Verità e Panorama e tiene il blog CaveVisioni.it Ha pubblicato nel 2020 con Apogeo Editore “Misantropie” e “Fabula veneta. Incontri con scrittori, editori, poeti”.