Letture: "Corpo, umano" di Vittorio Lingiardi
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- Notizia pubblicata il 13 marzo 2025
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- Scritto da Monica Zanforlin
Vittorio Lingiardi è un medico psicoanalista, ed è l’autore di "Corpo, umano", libro che dedica "a chi cura". Il suo è un monito a considerare il corpo nella sua interezza, a non osservarlo con le modalità iperspecialistiche e stranianti della moderna medicina, bensì ascoltando il paziente che è fusione di corpo e mente, un po' come facevano i vecchi medici di famiglia, meno tediati dagli adempimenti burocratici odierni.
Il libro è diviso in tre parti: il corpo ricordato, il corpo dettagliato e il corpo ritrovato ed è un po' autobiografico perché attraverso questo testo l'autore parla di sé, della sua infanzia, dei suoi genitori, del suo approccio alla medicina e alla vita passando, come un funambolo, dalla letteratura all’arte, dalla filosofia alla psicanalisi. Arte e scienza si mescolano meravigliosamente in una visione aperta ove i fenomeni fisici vengono esaminati nel loro contesto e si studiano cercando di coglierne le cause evitando qualsiasi tipo di giudizio.
Non a caso Lingiardi è studioso di disforie di genere e delle varie componenti dell’identità sessuale, caratterizzate sempre più da nuove varianti e possibilità intermedie un tempo sconosciute. Tale fenomeno è in crescita ed ha subìto, nell’interpretazione e negli studi, un’evoluzione che tende a considerare la disforia come provocata da cause multifattoriali (basi biologiche su cui intervengono fattori evolutivi ambientali). In questi casi la psicoterapia interviene per salvaguardare un’identità originale, qualunque essa sia. Nell’esaminare il corpo si comincia con la pelle, l’involucro attraverso il quale percepiamo il mondo esterno, in primis il corpo della madre senza il cui caldo e affettuoso abbraccio il neonato non potrebbe crescere in modo equilibrato. Quel corpo, una volta cresciuto, arriverà ad innamorarsi, a volersi bene o male, a invecchiare o ammalarsi a seconda delle esperienze fatte. Sarà ancora una volta compito dello psicoanalista intervenire in caso di traumi che abbiano spezzato il legame fra il corpo e il sé. Dalla pelle, simbolo del tatto, senso oggi trascurato per isolamenti sociali subiti o imposti con conseguenti disturbi psicologici, si passa agli altri sensi: l’olfatto, la vista, l’udito e il gusto, collegati a quel corpo dettagliato di cui Lingiardi si diverte a raccontare le singole parti: cuore, cervello, occhi, naso ma anche stomaco, intestino, utero, prostata, ossa ecc.
Il tutto è sempre condito da riferimenti ed eventi personali e conoscenze in campo artistico e letterario, Si ritorna, poi, nella terza parte, all’unicità del corpo, fatto di collegamenti fra centro e periferia. Vengono citati: Dante, San Paolo e Joyce con il suo “Ulisse”, a testimoniare che ciò che conta è ritrovare quel corpo, distanziato da altri durante il lockdown, nascosto nelle chat o nelle app di incontri che nulla esprimono della nostra reale umanità, salvo riapparire solo per essere orrendamente mutilato o ucciso nelle guerre o negli incidenti sul lavoro. Ecco, quindi, che Lingiardi auspica un ritorno del corpo al centro dell’attenzione politica perché ne vengano salvaguardati la sicurezza e i diritti. Ma auspica anche un ritorno al contatto fisico per far sì che gli individui possano incrociare i loro sguardi, intrecciare mani, scoprirsi nella loro interezza e diversità purchè costruita nell’equilibrio e nel rispetto di sé e degli altri.
Vittorio Lingiardi, "Corpo, umano", Einaudi 2024.