Saudade, un ultimo saluto a chi va per mare
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- Quante emozioni
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- Notizia pubblicata il 20 marzo 2024
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- Scritto da Daniele Franzoso
Il Portogallo visse la sua epoca d'oro fra il quindicesimo e il sedicesimo secolo, durante i quali si impose come fiorente impero coloniale. Fu un periodo di grandi scoperte, con le navi che partivano dal porto di Lisbona dirette verso l'Africa e l'America Latina.
Le persone che restavano sulla terraferma non potevano fare altro che guardare i propri cari allontanarsi all'orizzonte, augurando loro un viaggio fortunato e sperando di poterli rivedere un giorno.
Coloro che rimasero soffrirono profondamente per queste partenze, e fu proprio dalla loro esperienza che nacque il termine saudade, derivante dal latino solitudo (solitudine) ma che si pensa abbia cambiato forma attratto dal vocabolo saudar (salutare), arrivando quindi alla forma attuale di saudade.
Si tratta quindi di un sentimento di dolore e nostalgia per una perdita, ma anche di speranza per un’auspicata riconciliazione. Si può provare saudade per una persona ma anche per un luogo o una situazione.
Questo sentimento ha incitato un'enorme produzione artistica. Prima fra tutte la musica fado (fato, destino), la quale fu “riconosciuta ufficialmente” solo nel diciannovesimo secolo ma le cui origini vanno fatte risalire ai canti popolari di alcuni secoli prima. Uno dei temi principali di questo genere musicale è proprio la saudade.
La cantante Amalia Rodrigues (1920-1999), considerata una dei maggiori esponenti del fado, canta:
Il fado nacque un giorno
quando il vento appena soffiava
e il cielo si perdeva nel mare.
Sul parapetto di un veliero
nel cuore di un marinaio
che struggendosi cantava:
Oh quale immensa bellezza
mia terra, mia collina, mia valle
di auree foglie, fiori e frutti.
Riesci tu a vedere le terre di Spagna
le sabbie del Portogallo
con la vista annebbiata dal pianto.
[...]
Addio madre, addio Maria
Tieni bene in mente
che io faccio questo voto:
o ti porterò sull'altare
o sarà stato il Dio che servo
a darmi sepoltura in mare
[Amalia Rodrigues – Fado portugues]
Dipinto: Saudade, Jose Ferraz de Almeida Junior (1899)