Arriva in edicola e in libreria il 31° numero di REM
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Riportiamo l'editoriale che apre questo numero della rivista:
Presi da una costante tensione verso la critica negativa, spesso non ci accorgiamo che nel nostro panorama culturale ci sono delle cose buone che vale la pena di seguire con attenzione. Certo, in genere la televisione è decotta, i giornali vivono una fase talmente miserabile che la loro estinzione talvolta è auspicabile; le case editrici spesso puntano al puro mercato e pubblicano cose immonde; dei social meglio non parlarne e delle piattaforme di streaming si fa fatica a capire se sono un ammasso di prodotti o se hanno qualcosa che somiglia ad un piano editoriale. Eppure, in mezzo a questa massa informe che costituisce oggi i nostri consumi culturali, a noi pare di vedere, negli ultimi anni, delle felici oasi di qualità. In particolare, quell’ambito particolare che è la divulgazione ci sembra sia arrivato a risultati davvero ottimi, con produzione di grande qualità culturale e insieme di sapiente dosaggio di intelligenti qualità spettacolari. Scomparso Piero Angela, maestro indiscusso della divulgazione scientifica, quello che fa suo figlio Alberto è assolutamente straordinario. Alessandro Barbero è diventato meritatamente popolarissimo perché i suoi programmi e il suo modo di porsi sono una festa per chi è curioso (e forse ha la capacità di smuovere anche chi non lo è). I programmi di Cristoforo Gorno si seguono come dei thriller; dai libri dell’anziano Corrado Augias si porta sempre a casa qualcosa che non si sapeva, e sempre mediante un linguaggio facile e accessibile; ed anche Aldo Cazzullo da tempo si è messo su quella strada. Giorgio Zanchini, da poco approdato dalla radio alla tv, propone programmi intelligenti e utili come Quante storie e Rebus. È un peccato che molte di queste produzioni vengano completamente ignorate e subdolamente disdegnate dalla maggior parte degli intellettuali italiani, che sono di uno snobismo acuto ed hanno continuamente la puzza sotto il naso: lamentano l’ignoranza, la carenza di sapere della massa, ma forse lo fanno godendo intimamente del loro splendido isolamento: e quando qualcuno porta bellezza e sapere ad un largo pubblico viene o stroncato o vilipeso. Noi stiamo con chi la cultura la divulga e lo fa con passione e capacità: vorremmo anzi che questi strumenti e questi metodi non solo passassero in prima serata al posto di pacchi e pacchetti, ma che venissero anche usati a scuola, dove, altro tasto dolente, spesso i ragazzi prendono il sonno non solo perché non hanno interessi e sono vuoti, ma anche perché di frequente chi sta loro davanti assomiglia molto a quegli intellettuali spocchiosi di cui parlavamo prima. E la palpebra cala.
La Storia di copertina è dedicata ai "Camminanti nel Delta", l'iniziativa che intende inserire tra i Cammini già noti a livello nazionale anche alcuni percorsi nel nostro Delta del Po. Come scrive Dario Fabbri nell'articolo: "Il Cammino è un’esperienza diversa dalla passeggiata, dall’escursione. Quando aumentano i tempi, le lunghezze e la fatica, cambia la dimensione del camminare: il diversivo, lo svago, l’esercizio, l’esplorazione diventano disciplina, esperienza, viaggio. Servono preparazione e determinazione, voler raggiungere gli obiettivi. Serve una meta, che a volte è anche un po’ una scusa, da conquistare senza fretta, ma con costanza e con soddisfazione, magari condivisa".
In questa pagina il sommario completo del nuovo numero di REM, acquistabile anche su questo sito.