Israele sta compiendo un massacro in Palestina
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Vittime e carnefici

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Vittime e carnefici

Ma Abramo replicò, dicendo: 'Ecco, ti prego, benché io sia polvere e cenere, mi permetto di insistere presso il mio Signore: Se a quei cinquanta uomini giusti ne mancassero cinque, distruggerai ugualmente tutta la città, per cinque di meno? ' E il Signore gli rispose: 'Se ne trovo quarantacinque, non la distruggerò'. (Genesi 18,20 – 33).

 

Per descrivere il fenomeno della cultura pagata e imposta dalle classi dominanti, la cosiddetta finta informazione libera, Mark Twain parlava di “massacro di cervelli”. Il genio del Missouri sapeva bene come funziona il potere, il suo sguardo critico sapeva cogliere perfettamente il punto focale dei fenomeni in cui si imbatteva e aveva compreso perfettamente che la sola funzione della cultura istituzionalizzata è quella di indurre nelle classi subalterne, (un tempo ignoranti, oggi almeno formalmente istruite), comportamenti autolesionisti tali da impedire che il potere e il denaro si spostino dai ricchi ai poveri. Non si spiegherebbe altrimenti il consenso di cui gode la destra in ambienti sociali dove ci si dovrebbe ragionevolmente aspettare una presenza radicata delle forze progressiste. Oggi questo meccanismo è diventato più complesso, ha creato un circuito sofisticato che non si limita a svolgere il suo ruolo in ambito economico, ma allarga la sua influenza a molteplici aspetti della vita sociale degli individui. Le ultime, tragiche vicende cui assistiamo sono la prova di come la propaganda possa falsare la prospettiva e il giudizio della realtà: non ci vengono fornite le notizie indispensabili per cercare di avere un quadro obiettivo della situazione. Cadono in questi giorni le celebrazioni legate al Giorno della Memoria, la ricorrenza internazionale che commemora le vittime dell’Olocausto. Una data sacrosanta, di cui le Nazioni Unite si sono occupate con il consueto colpevole ritardo, istituendo questa giornata solo nel 2005. Se escludiamo qualche irriducibile criminale nostalgico e un discreto numero di imbecilli variamente suddivisi tra complottisti, negazionisti e altri brillanti esempi di genialità, la maggioranza di noi è consapevole di quali incommensurabili atrocità siano state commesse dai nazifascisti, con la complicità di milioni di cittadini che finsero di “non sapere”. Il popolo ebraico è stato vittima di una politica delirante, razzista e xenofoba che ha progettato e costruito una orribile macchina per lo sterminio. L’annientamento di un popolo avrebbe costituito la “soluzione finale”, un capitolo fondamentale per attuare il progetto descritto nei suoi lineamenti principali già nella prima parte dell’opera “Mein Kampf”, era il 1925. Ora, ma ce ne renderemo conto e lo “accetteremo ufficialmente” solo tra qualche anno, le ex vittime dell’Olocausto, non parlo degli sciagurati che subirono direttamente la tragedia, ma di coloro che a tutti gli effetti sono i loro discendenti e che si sono assunti il ruolo ufficiale di “eredi della Shoah”, si sono trasformati in orribili carnefici, autori a loro volta di una tragedia di proporzioni bibliche (o forse dovrei dire talmudiche). Le azioni terroristiche dei palestinesi, sulla valutazione delle quali pesa il giudizio poco obiettivo teleguidato dall’informazione occidentale, non possono in alcun modo costituire una giustificazione a ciò che sta accadendo per mano del governo e dell’esercito israeliani. Il numero di civili uccisi nelle operazioni definite militari è assolutamente ingiustificabile e inaccettabile, ma non solo: esso diventa ancora più mostruoso se si analizzano i morti sotto il profilo demoscopico: al 25 gennaio a Gaza si contano 25.000 morti e 58.000 feriti di cui la maggior parte presenta lesioni gravissime e invalidanti. Il 42% dei morti e dei feriti ha meno di 18 anni, il 30% sono donne con più di 18 anni, se a questi aggiungiamo una percentuale stimata di maschi anziani pari al 15%, significa che i terroristi e i fiancheggiatori, nella “migliore” delle ipotesi, raggiunge il 15%: una valutazione comunque inverosimile poiché attribuirebbe automaticamente a tutti i maschi con più di 18 e meno di 65 anni, l’effettiva appartenenza a gruppi terroristici attivi. Sono numeri ufficiali, percentuali che possono variare ma non in misura tale da mutare significativamente il quadro orribile che vi ho dipinto. Ma se questa è un’analisi alla mia modesta portata, l’evidenza di questa assurda tragedia sarà certamente nota anche al governo israeliano e ai vertici dell’esercito, oltre che ai governi occidentali e agli osservatori politici internazionali. Per quale motivo Netanyahu si è gettato in questa folle carneficina e continua a perseguire con cieca follia questo sterminio? Se cerchiamo una spiegazione logica, ne troviamo una sola, agghiacciante: Israele vuole annientare un’intera generazione di palestinesi per eliminare definitivamente qualsiasi ipotesi di stato palestinese. Il suo Likud ha progettato e sta attuando un programma di pulizia etnica che avrà la sua “soluzione finale” nell’ annientamento di un popolo. Si sono invertite le parti: le vittime ora sono carnefici e non hanno alcuna giustificazione, tanto meno quella di aver subito la follia nazifascista.