Qualche riflessione sul cambiamento climatico, di Mario Bellettato
Vai al contenuto della pagina

Autodafé

Sottotitolo non presente

Leggi l'articolo

Autodafé

Non so quale sia la “logica” secondo cui, considerato che variazioni climatiche significative hanno caratterizzato le diverse ere geologiche, dovremmo accettare ciò che sta accadendo come retaggio del passato che si ripresenta ciclicamente. Come dire che dovrei essere pronto a farmi divorare da un velociraptor o che non dovrei preoccuparmi se il troglodita della caverna accanto decidesse di massaggiarmi le gengive con la clava per strapparmi il consenso a trastullarsi con la mia partner. Ma, dicono i saggi del web temporaneamente orfani dei deliri legati alla pandemia, il clima del pianeta cambiava anche quando l’uomo non aveva ancora fatto capolino dalle savane (versione laica) o il buon Dio non aveva ancora impastato l’argilla per creare il suo capolavoro (versione religiosa): quindi perché dovremmo preoccuparci delle attività umane e imporre cambiamenti scomodi e per molti versi anche costosi? Gli uomini, e le donne, morivano anche prima che fossero inventate le automobili, quindi perché mai dobbiamo sgualcire le camicie eroicamente acquistate all’outlet allacciando le dannate cinture di sicurezza? Me l’hanno spiegato: ci deve essere un complotto, una sorta di Gruppo Bilderberg che trama nell’ombra e ha scelto Greta Thunberg facendone un falso profeta per disinformare la popolazione, almeno quella disposta a farsi infinocchiare, come me del resto. Ma a chi giova questo complotto machiavellico? Alle api, innanzitutto, si sa che le regine sono potentissime e la loro lobby corrompe i politici, peggio delle eminenze grigie del Qatar, poi ci sono gli orsi bianchi e certamente i lupi: basta parlare con gli amministratori del Trentino per capire la verità. Io, stupidamente, credevo che in realtà la disinformazione fosse quella finanziata dai gruppi di potere collegati alle lobby dei petrolieri, ai produttori di materie plastiche, alla chimica e agli allevamenti industriali. Credevo che le tonnellate di detergenti vomitate nei fiumi e le creme abbronzanti che galleggiano sopra i coralli fossero dannose. Pensavo che i gas di scarico dei diesel aumentassero la CO2 e fossero una delle cause dell’effetto serra e che i ghiacciai alpini dovrebbero restare dove sono. Mi sbagliavo, evidentemente, dovevo ascoltare Trump e Zichichi, loro sì…