In questo ultimo periodo ho letto su tanti libri e tanti giornali delle cose che parlano della speranza.
Se ci penso bene bene viene fuori che dentro la speranza ci stanno tante cose che dipendono da tante altre cose. Ad esempio l’età: a 15 anni una mia grande speranza era quella di toccare le tette alla Liana; molti anni dopo le tette della Liana sono memoria e non più speranza, mentre una speranza grande di oggi è che il mio bambino stia bene e che abbia una vita felice.
Poi la speranza dipende anche dalla geografia, perché se nasci nello Yemen forse speri delle cose diverse che se nasci a Vicenza; e se nasci figlio di Agnelli anche in questo caso forse le tue speranze sono diverse di chi nasce figlio di un idraulico di Casalserugo.
E forse poi ci sono delle speranze di base, uguali in tutti i tempi e in tutti i luoghi, come ad esempio la speranza di crepare il più tardi possibile sono sicuro che è uguale in un antico romano e in un cinese di oggi.
E insomma la speranza è una cosa bella su cui riflettere perché forse è la cosa che ci fa differenti dalle capesante e dà quel po’ di senso alla nostra vita.
Magari se vogliamo essere proprio fastidiosi potremmo dire che oggi il tipo di vita che facciamo ci porta ad avere speranze stupidelle un po’ più di una volta, come quel mio amico che si sta separando da sua moglie e la sua bambina ci sta tanto male ma lui ieri mi ha detto che spera che arrivino dei soldi che avanza perché deve comperarsi la moto nuova.
E poi ci sarebbero tanti altri esempi di speranze un po’ stupide e forse anche la mia speranza che mi venga un’idea buona per il prossimo pensierino è un’idea stupida e sarebbe meglio sperare qualcosa di meglio, ma gli esseri umani non sono perfetti e sperare che lo diventino è sbagliato.

Sandro Marchioro insegna storia e letteratura in una scuola superiore. E’ giornalista, ha scritto sul “Corriere del Veneto” ed è stato direttore di alcuni periodici locali. E’ da sempre direttore responsabile della rivista “REM – Ricerca Esperienza Memoria”.
Quanto mi piacciono i tuoi pensierini! Sono diventati una gradevole consuetudine ormai.
Aspetto il successivo, magari le tue riflessioni sull’arte contemporanea e quella antica….
E “spero” che questo suggerimento ti sia di ispirazione.
Un abbraccio
Serena Fortin