Una mia amica c’ha la mamma che sta tanto male ed ha bisogno di assistenza. Questa mia amica oltre alla mamma malata ha anche due figli un marito una casa e un lavoro.
L’altro giorno, piena d’angoscia e dispiacere perché le dispiace creare problemi al lavoro, ha chiesto tre giorni di permesso.
Il suo capo le ha detto di non essere dispiaciuta per il lavoro, che a stare a casa in questa situazione è un diritto, che finché ci sono i diritti è sacrosanto viverli, e quindi di andare a casa e di pensare alla famiglia che al lavoro ci pensava lui.
Uscita dall’ufficio la mia amica si è messa a piangere: non perché sua mamma sta male, che quello ormai l’ha capito, ma perché il suo capo non le ha fatto pesare per niente i suoi diritti. Perché ormai da un po’ di tempo ci siamo tutti abituati a pensare che i diritti sono quella cosa di cui godono quelli che non hanno tanta voglia di lavorare.
E a me questa cosa mi ha fatto frullare i coglioni perché da ragazzo credevo al progresso e adesso invece mi tocca invecchiare nel regresso.

Sandro Marchioro insegna storia e letteratura in una scuola superiore. E’ giornalista, ha scritto sul “Corriere del Veneto” ed è stato direttore di alcuni periodici locali. E’ da sempre direttore responsabile della rivista “REM – Ricerca Esperienza Memoria”.