Ci sono tanti libri che ho letto dove si parla dei messaggi divini che non sono molto chiari e a me questa cosa mi intriga un sacco perché mi sembra proprio incredibile che su una cosa così il tempo che passa non serve a niente.
E’ una cosa che dura da tanto eh: i greci avevano degli dei un po’ fuori di cotenna che mandavano messaggi agli uomini che non ci si capiva niente e bisognava star lì a interpretare; e il dio ebraico peggio che peggio, e l’islam lo stesso e il buddhismo poi.
E insomma tutti questi dii da sempre hanno il vizio che non parlano chiaro e non ci si capisce niente e ci vuole sempre qualcuno che interpreta: ed è proprio qui che nascono i casini. Perché non è mica come quando mia moglie dice: uffa, piove! Che secondo me vuol dire: uffa, piove! Ma mio figlio che è intelligente allora mi dice: guarda che la mamma vuole che ti vesti e che ci porti a fare un giretto.
Eh no, è molto più complicato di così. Infatti oggi ho visto una mappa dove c’erano tutte le guerre che ci sono oggi nel mondo, dove si scannano peggio che al macello; e nel novanta per cento dei casi queste guerre sono scoppiate proprio perché non si capiva bene quello che aveva detto il dio locale.
Che mi sembra impossibile a me di essere nel 2018 e di avere in casa il frigo e la lavastoviglie e il uaifai che funziona e un po’ di chilometri più in là siamo peggio che ai tempi di Vercingetorige. Che tutti questi dii sono proprio uno peggio dell’altro a far casini nel mondo.
Magari sarà che c’hanno il uaifai che non prende e qua non arrivano bene i messaggi.

Sandro Marchioro insegna storia e letteratura in una scuola superiore. E’ giornalista, ha scritto sul “Corriere del Veneto” ed è stato direttore di alcuni periodici locali. E’ da sempre direttore responsabile della rivista “REM – Ricerca Esperienza Memoria”.
Infatti, caro Sandro, i dii hanno dato la stura a nuovi modi di intenderli, almeno il nostro visto che noi abbiamo avuto l’illuminismo, come qui sotto mi permetto di segnalare.
La nuova teologia
Nel nostro occidente, fra i cosiddetti credenti, qualcuno s’è accorto che la Storia dei cristiani e del cristianesimo è inconfutabile. Forse la giudica anche una Storia moralmente insopportabile, ma la corruzione della coscienza della persona è tale che il sentimento di profonda angoscia che da quella Storia deriva non suggerisce soluzioni razionali.
Per salvare capra e cavoli, come a dire la religione e la sudditanza delle coscienze, ci si inventa una nuova teologia la quale, essendo una teologia appunto, cioè un vuoto intellettuale pieno di parole, non può che essere truffaldina come tutte le altre che l’hanno preceduta: stante il fatto che “i teologi sono gli unici studiosi che non hanno la più pallida idea di come sia fatto l’oggetto delle loro ricerche” cosicché il teologo è il più spudorato ciarlatano.
Chissà quanti sono i cattolici che sanno dell’esistenza di una nuova teologia in contrapposizione alla chiesa ufficiale.
La nuova teologia, udite udite!, si basa sull’assunto della costrizione alla presa d’atto della morte di Dio, dichiarato morto da qualche mente eccelsa ormai da duecento anni mentre gli atei lo hanno considerato puro parto di fantasia imbroglionesca da sempre, perché anche per loro Dio è diventato anacronistico, inaffidabile e la gente in genere non ci crede più. Se la teologia ancora oggi ufficiale ci aveva dato persone catalogabili come codardi per bene, atei devoti e credenti agnostici, ora abbiamo pure la categoria del credente a-tèo.
E poiché Dio è morto, proprio morto morto, i teologi predicano oggi l’”esperienza di un Dio oltre il teismo”, “oltre lo schema …in cui il teismo lo ha costretto”: che sono sempre e soltanto parole, ciarlataneria. Così al senso dell’”eterno” subentra il secolare, che altro non è se non la tanto vituperata realtà che solo il materialismo può affrontare; a Dio subentra l’uomo, il prossimo, il sociale, l’amore (questo c’è sempre e c’è sempre stato perché fa figo, porta fortuna e aiuta bene ad imbrogliare) o, come ha detto un ciarlatano per tutto riassumere nel linguaggio singolarmente malizioso che hanno di esprimersi, a Dio subentra: “il corpo universale dell’umanità”: non bastava dire l’umanità? Non prendono atto che ci sono tanti atei che hanno pensato e pensano positivamente al corpo universale dell’umanità, per il bene tangibile dell’umanità e non per le illusioni: la moderna sinistra in politica, dalle religioni sempre denigrata avendole di norma preferito la destra fascista, nacque proprio con quello scopo come insegna Marx; ma sempre il progetto progressista si è creato fuori della chiesa ed in contrapposizione alla religione ufficiale e lo dimostrano proprio le eresie che mi pare abbiano sempre avuto un contenuto sociale materialistico.
Rimane, però, Cristo e ciò sembrerebbe un superamento del politeismo: padre, figlio, spirito santo. E da buoni ciarlatani invitano a “riconoscere l’energia di Cristo”: così basta rifarsi un po’ il trucco, per somministrare un nuovo sonnifero, un nuovo inganno che arriva al blasfemo, si fa per dire, di additare un “Dio della ragione” nel Cristo; si badi bene: non in Gesù. Approposito del superamento dell’eternità per il secolare.
E rimane il Vangelo; ma: “per incarnarlo nella storia”: il falso che si fa governo. Perché il Vangelo fu una invenzione della chiesa costruita tra il IV secolo dell’era volgare ed il XVI secolo. Ma il Vangelo viene desacralizzato, in quanto non essendoci più Dio non c’è più il sacro: se però il sacro, come spiega lo Zingarelli, è: «ciò che appartiene alla divinità, che partecipa della potenza divina (prima ho scritto “energia”) anche se non personificata, che è separato dal profano”» il Cristo non si capisce cosa sia. Si aggiunge che il Vangelo va preso “in piena autonomia e libertà di coscienza”: ognuno lo prenda come vuole… “Il manicomio della teologia” ha scritto Feuerbach! Ma loro i teologi, i capi, i preti, sono liberi di comportarsi come prima tramite oscure affabulazioni della Fede e…il potere, che è quello che conta, cui non rinunciano. Così, tutto si salva! Soprattutto si salva la brama di potere e la cupidigia dei preti, una costante nei secoli, e dei loro complici laici.
Pare, però, che nelle “chiese cristiane di base” sia stata eliminata la classe sacerdotale. Quindi per saperne qualcosa non basta la ragione, occorrerebbe frequentare per capire e carpire il tipo umano, la psicologia, il comportamento reale, i rapporti di forza. La cronaca dirà!
Così la Storia di crimini e la cosiddetta morale divina che quella Storia invitava a realizzare, vengono cancellate con un sol tratto di penna. Anche se nessuna idea umana si è dimostrata più cannibalesca, più famigerata, più assetata di sangue dell’idea di Dio… e della Fede…con il calvario di Cristo come modello ecumenico alla redenzione della carne da macello.
Ma se l’uomo deve essere e vuole essere la misura di tutte le cose, come pensava il pagano Protagora, egli deve abbandonare non solo Dio ma anche ogni metafisica irrazionale della morte a favore di una metafisica razionale della vita per dare spazio etico ad un umanesimo concreto della realtà. Perché la vita non ha un senso, siamo noi che dobbiamo darglielo. E ciò può essere attuato solo con l’insegnamento a tutti di una filosofia che sia ragione e riflessione sul presente, guidate in modo corretto da insegnanti che lo sappiano fare. La filosofia, ha scritto Michel Foucault, deve far capire ciò che vediamo per darci conto della nostra esistenza e farci diventare migliori di quello che siamo. “Dio, ha affermato Proudhon, significa tirannia e miseria”. La Fede, che è “una menzogna più grande di una opinione”, rappresenta ipocrisia e credulità.
Finché ci sarà una sola religione, ci saranno le guerre.
13 novembre 2018 Manlio Padovan
Credo tu abbia ragione Sandro, è un problema di uaifai ma anche del egocentrismo tipico dell’uomo. Ogniuno vuole interpretare come meglio gli fa comodo…