Qualche giorno fa sono ritornato in piscina a fare i corsi di nuoto.

L’anno scorso nella corsia a fianco della mia c’era un mio caro amico che adesso non c’è più perché è morto. Mentre nuotavo pensavo che mi manca tanto e spesso lo penso anche gli altri giorni, quando non nuoto.

Mentre nuotavo mi è venuto in mente anche che quando andavo a scuola un professore mi parlava di un filosofo, che si chiamava Epicuro, che diceva che non bisogna avere paura della morte perché quando ci siamo noi non c’è lei e quando c’è lei non ci siamo noi, e quindi non bisogna avere paura di una cosa che non c’è.

Il mio professore ci parlava di questa frase molto famosa e ci diceva vedete, la filosofia serve ad aiutarci a sconfiggere le paure. Però mentre nuotavo pensavo che nel caso del mio amico c’è la morte e non c’è più lui e quindi io la morte la vedo e la sento e mi fa paura. Quindi la morte è brutta non solo perché è una fabbrica che toglie noi di mezzo, ma anche perché porta via quello a cui teniamo tanto, a volte più che a noi stessi.

Quindi mi pare che quel grande sapiente che si chiamava Epicuro non abbia tenuto presente una cosa importante ed io continuo ad aver paura della morte e forse è giusto così.

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