Da oggi inizia un piccolo viaggio in un lembo di cinema italiano dove si respira aria fresca. La nostra esperta di cinema, Elena Cardillo, nelle prossime settimane vi accompagnerà alla scoperta di alcuni registi che hanno puntato la cinepresa sul nostro tempo.

Introduzione di Sandro Marchioro

Ci sono tanti modi di fare cinema. Certamente è una questione di stile, temperamento, immaginario. È anche, credo, una questione di tempo nel quale si vive.
Viene comodo, in genere, parlare di generazioni di registi. Un concetto variabile, le generazioni si accavallano, sfumano una nell’altra, in qualche modo si parlano, però identificano un tempo, un modo di sentire e vedere.

Allora, per stare nei termini, c’è in Italia una generazione di registi che ha un’aria fresca, uno sguardo puntato su questo tempo, il nostro, e che vale la pena osservare.
Una generazione in senso anagrafico, ma anche no. Semplicemente ha storie da raccontare e lo fa spesso rompendo schemi collaudati, a volte abusati.

Alcuni di questi registi hanno conquistato spazi di attenzione e di pubblico ampi. Altri se li meritano. Altri ancora scuotono e spampinano le carte. Tutti narrano con sguardi nuovi e intriganti.

Perciò, l’idea di volare su di loro e provare a tratteggiarli forse consente di fare un piccolo viaggio in un lembo di cinema italiano. Quello che ci riguarda adesso, osserva le persone, le storie piccole e grandi e forse mette semi per il futuro.
Di sicuro sono tutti registi che hanno fatto tesoro delle lezioni passate, di chi ha dato forma ad un cinema indimenticabile, italiano e no.

In ordine sparso le loro storie usciranno su Remweb. Come istantanee che racchiudono dettagli in un riquadro. Eccoli: Alice Rohrwacher, Alessandro Rossetto, Jonas Carpignano, Susanna Nicchiarelli, Pietro Marcello, Donato Carrisi, Margherita Ferri, Alessio Cremonini, Valerio Mieli, Laura Bispuri.

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