Oggi è mancato Tom Wolfe, il giornalista e scrittore che più ha influenzato il mio modo di guardare la realtà ai tempi del liceo. Non fraintendetemi: lui è stato straordinario per davvero, non certo perché piaceva a me. Era senza dubbio affascinante, con quel suo atteggiamento un po’ snob, elegantissimo e mai “alla moda” in senso stretto. Anzi, le mode le iniziava lui, specie quelle intellettuali, coniando definizioni che usiamo quotidianamente anche senza conoscerlo. Termini come “radical-chic” o “politically-correct” li ha creati lui, sono usciti dalla sua penna. E’ stato un giornalista sensibile, acuto, sapeva leggere e interpretare la realtà con un taglio unico, per molti aspetti profetico.
“Attraverso Radical Chic descrivevo l’emergere di quella che oggi chiameremmo la “gauche caviar” o il “progressismo da limousine”, vale a dire una sinistra che si è ampiamente liberata di qualsiasi empatia per la classe operaia americana. Una sinistra che adora l’arte contemporanea, si identifica in cause esotiche e nella sofferenza delle minoranze ma disprezza i rednecks [bifolchi] dell’Ohio.” Cit.
Questo era Tom Wolfe, se vi capita leggete i suoi libri, ne vale la pena. Capirete qualcosa di più degli USA e non è poco, nel bene e nel male dobbiamo comunque fare i conti con loro.

L’ESTUARIO DEL PO. Cronache non necessariamente conformiste. Mario Bellettato è nato ad Adria nel 1956. Dopo gli studi classici e la laurea in giurisprudenza ha intrapreso una carriera manageriale che lo ha portato a lunghe permanenze all’estero. Ha lavorato come copywriter per alcune agenzie di pubblicità e si è occupato di formazione per l’Unione Europea. Ha pubblicato i romanzi “Il sognatore” (2015) e “Due perle” (2020).