E’ uscita, sul più recente numero della rivista “Coordinamento adriatico”, una recensione al libro di Diego Crivellari “Mistero adriatico”. La riportiamo integralmente.

L’autore, Diego Crivellari, è vicepresidente dell’Accademia dei Concordi e presidente del CUR di Rovigo. L’opera, che può essere definita un saggio divulgativo a carattere storico, è uscita a febbraio di quest’anno, e – come scrive nella sua prefazione il presidente dei Concordi, Giovanni Boniolo – è da ascriversi al filone della ‘Public history’, ovvero una narrazione rivolta a lettori, anche non strettamente specialisti, benché appassionati, nello specifico, dal dettaglio della Storia classica. Crivellari indaga la centralità dell’emporio di Adria nell’antichità. Il nome Adria deriverebbe dall’etrusco ‘atrium’ – ‹giorno/luce/est›, a indicare la posizione a oriente del mare. Secondo alcune fonti l’appellativo fu poi utilizzato dai greci per denominare la parte superiore del mare Adriatico, ‘Adrias Kolpos’ – ‹golfo di Adria›, il sostantivo venne poi esteso all’intero braccio del Mediterraneo. L’Autore aggiunge un prezioso e interessante tassello dialettico, ossia il rapporto tra Adria e una celebre personalità della Magna Grecia del IV secolo a.C.: Filisto di Siracusa, uomo politico, consigliere di due tiranni siracusani (Dionisio il Vecchio e Dionisio il Giovane), e storico apprezzato da personaggi del calibro di Alessandro Magno e Cicerone, che infatti lo definì un «Tucidide in piccolo». L’interesse per tale personaggio è da rintracciarsi innanzitutto nella natura del pensiero politico della Grecia in Età classica, e in seconda istanza nel fatto che si tratta di un soggetto di per sé affascinante. Su di lui ci sono pervenute notizie frammentarie, ma è indubbio che si trattò di un intellettuale e uomo politico di alto profilo, benché possa essere definito uno sconfitto della storia, tenuto conto di quella che sarà la sua tragica fine, e considerato il cono d’ombra in cui verrà relegato nei secoli successivi. Ma soprattutto Filisto fu una sorta di ideologo che proietterà la Grecia verso nord, verso l’Europa d’Occidente, guardando alla creazione di un dominio sul mare Adriatico settentrionale. Un dominio per il quale la città di Adria avrebbe rappresentato uno snodo cruciale. Secondo diverse fonti, Adria si è trovata a essere teatro di una vicenda decisivo della vita di Filisto. Pare infatti essere il luogo del suo esilio, o perlomeno di un suo soggiorno nell’area del Delta del Po a scopi politico-diplomatici. Purtroppo, come spiega nella postfazione al libro, Alberta Facchi, direttrice del museo archeologico di Adria, il capitolo siracusano della storia della città è un ‘mistero’, poiché si è in possesso di un’esigua documentazione archeologica relativa al IV secolo. Si conservano poche tracce – conferma Crivellari – anche per via della natura del territorio, soggetto per anni a frequenti alluvioni. Tuttavia le fonti storiche a riguardo non mancano, e l’Autore le ha richiamate con metodo e passione per offrire al lettore il ventaglio di possibilità che ci sono in campo agli occhi degli studiosi.

Benedetta Pellegatta

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