“Saperi di Mare”, festival di Filosofia di Rosolina Mare, ha riscosso fino al termine dei suoi incontri un particolare successo.

Nel terzo appuntamento della rassegna, dal titolo ‘La superstizione della scienza’, nella serata di sabato 29 luglio è intervenuto il prof. Andrea Zhok, docente dell’Università degli Studi di Milano. Il filosofo scrive per l’Espresso, è autore di diverse opere, recensite a livello nazionale ed internazionale, che affrontano temi estremamente diversificati: dalla biologia all’economia, dalla Storia alla filosofia della percezione. Una platea di oltre cento persone ha assistito con attenzione all’intervento del professore, introdotto dallo studente Cristiano Vidali, ideatore ed organizzatore della rassegna.

 

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La questione affrontata durante la serata riguardava il modo in cui la scienza si è affermata nell’opinione comune come visione del mondo generalmente data per scontata. Molti di noi sarebbero portati a sostenere che il mondo, in realtà, è composto di atomi, pur non avendo mai studiato fisica, chimica o biologia, e senza d’altronde aver mai visto un atomo in vita propria. Quando una convinzione sul mondo è così diffusa indipendentemente dalle esperienze individuali, diviene necessario interrogarsi sulla sua legittimità e le sue ragioni. L’intervento di Andrea Zhok ha mostrato quanto sia problematico accettare la scienza come visione del mondo, senza peraltro criticarne in alcun modo l’utilità ed i risultati concreti che ha apportato agli uomini occidentali.

Il pericolo più frequente di un’adesione ingenua ad una visione del mondo scientifica, ha ammonito il filosofo, è la compensazione di questa tramite forme di irrazionalismo e misticismo: ciò che la scienza trascura, lo si ricerca nell’irrazionalità. Così, fanatismo religioso e credo scientifico sono due lati della stessa medaglia e solo il pensiero razionale e filosofico può agire come alternativa ad entrambi. Al termine dell’intervento, l’assessore alla cultura di Rosolina Anna Frasson ha portato i ringraziamenti da parte del Comune al professore offrendogli un cesto con i prodotti tipici del Delta del Po.

A chiudere il ciclo d’incontri è stata lunedì 31 la prof.ssa Eleonora Sparvoli, che è intervenuta sul tema ‘Leggo, dunque sono’.

Grande studiosa di Proust e docente all’Università degli Studi di Milano, introdotta dallo studente Cristiano Vidali, Eleonora Sparvoli ha ripreso il motto cartesiano rileggendolo in chiave letteraria. Ma l’intervento della professoressa non è stato una retorica apologia della lettura, né un invito a leggere pagine su pagine per arricchire lo spirito. Al contrario, è stato sottolineato più volte come una bulimia della lettura possa diventare altrettanto dannosa quanto il suo deciso rifiuto. L’aspetto maggiormente evidenziato è stato il modo in cui è necessario leggere, la postura dello spirito da assumere nella lettura, che solo così può attribuire il giusto valore alla parola scritta, senza separarla dalla vita vissuta come un momento di evasione, ed assumendo coscienza di quanto invece essa ci formi, ci educhi e sia determinante nella costituzione delle nostre identità. Un’aspra critica è stata rivolta al modo di rivolgersi ai libri come oggetti di consumo, come passatempi da spiaggia, ammonendo al contrario sull’importanza e l’urgenza di un’etica della lettura anche per il grande pubblico, per coloro che non ‘leggono di mestiere’.

 

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Al termine dell’intervento, il vicesindaco di Rosolina Daniele Grossato ha portato i propri ringraziamenti da parte del Comune e della Pro Loco alla relatrice, donandole un cesto con i ‘sapori di mare’ e le tipicità del Delta del Po. Un ringraziamento è stato inoltre rivolto a Cristiano Vidali per l’organizzazione di un’iniziativa culturale in un contesto atipico come un lido balneare, ed in seguito a tutti coloro che hanno gentilmente offerto la propria collaborazione per la realizzazione del festival con la qualità che ha saputo dimostrare in tutte e quattro le serate. Un bilancio positivo che esorta a proseguire l’iniziativa negli anni futuri, ma anche una testimonianza confermata dalla grande affluenza che rimarca l’indispensabilità e l’urgenza di arricchire la programmazione estiva con progetti culturali, anziché appollaiarsi sull’idea che, in fondo, non si possa offrire niente di più che il facile intrattenimento. La permanenza al Centro Congressi dei partecipanti fino alla mezzanotte per rivolgere le proprie domande alla professoressa Sparvoli, la loro partecipazione ed attenzione sono state indici ulteriori della necessità di proseguire ed innovare con simili iniziative un percorso educativo ed attento che ha consentito di dialogare e confrontarsi in uno spazio pubblico su temi che, in fondo, riguardano tutti noi. E di questo, oggi, c’è bisogno più che mai.

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