È stata una Tosca di tradizione quella che il Teatro Sociale di Rovigo ha proposto come secondo spettacolo della propria stagione lirica. Il sipario si è aperto sull’interno della basilica di Sant’Andrea della Valle, ricreato nel teatro rodigino dalle scenografie di Artemio Cabassi, nella serata di venerdì 15 dicembre, secondo spettacolo nel pomeriggio della domenica successiva. La sera della prima, il celebre dramma pucciniano ha sfiorato il tutto esaurito, con un pubblico attento e coinvolto dalle note arie e duetti, tra i più apprezzati di tutto il repertorio operistico. Un vero successo di presenze per il Teatro Sociale, con oltre cinquecento spettatori per la prima e ancor di più nella replica domenicale. Un tendenza positiva per la partecipazione che ha riguardato anche l’anteprima ragazzi, alla quale hanno aderito quasi seicento studenti.

Nel ruolo della protagonista non c’è stata l’attesa partecipazione dell’olandese Gabrielle Mouhlen, assente per problemi di salute, i panni di Floria Tosca sono stati indossati da Lilla Lee. Un’interpretazione intensa la sua, capace di slancio e potenza ma allo stesso tempo ricca di pathos e delicatezza nei momenti più introspettivi del dramma, che è riuscita a far passare in secondo piano qualche imprecisione nella dizione. Al suo fianco il tenore Cristian Ricci il quale, forse più a suo agio in un repertorio leggero che nel ruolo di Cavaradossi, ha più volte suscitato gli applausi del pubblico rodigino, molto generoso con tutti gli interpreti nella serata di venerdì 15 dicembre. Centrale in Tosca, com’è noto, è il ruolo dello spietato Scarpia, assegnato a Rovigo al baritono Mauro Bonfanti non impeccabile dal punto di vista interpretativo e penalizzato nella caratterizzazione del personaggio dai costumi con inserti glitter, poco in linea con l’altero barone. A suo agio nei panni di Spoletta Blagoj Nacoski e apprezzabili anche gli altri componenti del cast: Italo Proferisce nel ruolo di Angelotti, Angelo Nardinocchi il Sagrestano, Claudio Mannino Sciarrone e Francesco Toso il Carceriere.

Sicura e non priva di vivacità la direzione musicale del maestro Simon Krečič che ha condotto l’Orchestra sinfonica delle Terre Verdiane. Elegante e intensa la performance dei due gruppi corali, il Coro Lirico Veneto diretto da Flavia Bernardi e il Coro di Voci bianche Leopold Mozart di Rovigo sotto la guida di Francesco Toso.
La regia, le scene e i costumi di impostazione tradizionale hanno riscontrato l’interesse positivo del pubblico rodigino che ha applaudito, alla sua uscita sul palcoscenico, il regista Cabassi.
Dopo questa Tosca, al pubblico del Teatro Sociale sono riservati altri due spettacoli operistici in questa stagione, il prossimo appuntamento è per il 16 e 18 febbraio con La traviata mentre l’ultimo titolo per quest’anno sarà L’italiana in Algeri in scena il 24 e 25 marzo.

Musical… Mente
Un luogo nel quale la musica trova spazio nel senso più ampio del suo significato, invita a guardare la realtà con occhi diversi, con occhi e mente illuminati dalla musica.
Nicla Sguotti risiede da sempre a Rottanova di Cavarzere, paese natale di Tullio Serafin. Si è laureata con il massimo dei voti in Lettere all’Università di Padova, indirizzo Storia della musica moderna e contemporanea, con una tesi sul celebre direttore d’orchestra, dalla quale ha preso vita il saggio “Tullio Serafin, il custode del bel canto”. Collabora con associazioni ed enti culturali in qualità di musicologa ed ha al suo attivo diverse importanti collaborazioni con musicisti e artisti di fama internazionale. È giornalista pubblicista e scrive per diverse testate venete. Per la sua instancabile opera di divulgatrice di cultura, e in particolare per il notevole lavoro di ricerca su Tullio Serafin, il 2 giugno 2017 è stata insignita dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, conferitale dal Capo dello Stato.