Il giorno in cui ricorre l’anniversario della di nascita di Tullio Serafin, direttore d’orchestra che indubbi meriti artistici ebbe, è uno di quelli in cui è doveroso ricordarne la limpida grandezza. Il suo fu sempre un compleanno originale per quell’usanza di festeggiarlo a una settimana esatta dalla data ufficiale, che sarebbe quella di oggi, ossia il primo settembre.

Nei secoli passati, si sa, la registrazione all’ufficio anagrafe della nascita di un figlio spesso riservava sorprese, soprattutto nel Veneto, dove le storpiature dei cognomi sono sempre state un problema, e si poteva incorrere in errori di trascrizione o di data. Nel caso specifico, non si trattò tuttavia di un errore in quanto anche nel registro dei battesimi della Parrocchia di Rottanova è riportata la data del primo settembre come giorno di nascita del maestro. Serafin non ne voleva sapere di essere nato una settimana prima del suo “compleanno”, egli stesso parla di questo “errore” nelle sue memorie, riportate in Tullio Serafin, il patriarca del melodramma di Celli e Pugliese. “Per l’assicurazione di mia madre – scrive il maestro – io sono nato dunque l’8 settembre […]. Eppure nel mio atto di nascita è scritto «nato il primo settembre 1878». Mi si vuole invecchiare di una settimana. Non ve ne sarebbe bisogno. Come è occorso questo errore? Poiché errore deve essere”. Il maestro non si rassegnò mai a festeggiare il compleanno il primo settembre e per tutta la vita egli fu convinto di essere nato il giorno otto. Oggi sappiamo che la sua data di nascita esatta è il primo settembre 1878, grazie anche all’atto di battesimo, riportato nel mio libro Tullio Serafin, il custode del bel canto, ma nel corso degli anni il giorno della nascita di Serafin fu fonte continua di errori e fraintendimenti. Come scrivo nel mio volume, la data di nascita esatta era stata riportata da Daniele Rubboli nel suo libro dedicato a Serafin, edito a Cavarzere nel 1979. Tuttavia, la data errata dell’8 settembre è stata per anni ritenuta corretta e un ulteriore errore, non spiegabile se non con un’analisi poco approfondita delle fonti, si trova in alcuni monumenti e lapidi che ricordano Serafin nel suo paese natale. Come data di nascita è lì riportato l’8 dicembre 1878, giorno che per diversi anni è stato scelto per le celebrazioni annuali promosse a Cavarzere per ricordare il grande maestro. Un altro errore ho scoperto dopo aver dato alle stampe il mio libro, ossia quello della data riportata nella lapide della tomba del maestro, presso il cimitero di Rottanova, lì è indicato il 2 settembre.
Sulla data di nascita di Serafin c’è sempre stata quindi un po’ di confusione, sono un mistero le cause di tutti questi fraintendimenti, ma direi che poco importa. Ciò che risulta fondamentale è invece riuscire a far emergere con chiarezza la verità storica e soprattutto ricordarlo e dare a Serafin e alla sua Arte il doveroso tributo oggi, il 2 settembre, l’8 settembre, l’8 dicembre… Quando meglio ci aggrada.
Nell’immagine di copertina il maestro Serafin sul palcoscenico del Teatro Alla Scala (Archivio di Duilio Avezzù).

Musical… Mente
Un luogo nel quale la musica trova spazio nel senso più ampio del suo significato, invita a guardare la realtà con occhi diversi, con occhi e mente illuminati dalla musica.
Nicla Sguotti risiede da sempre a Rottanova di Cavarzere, paese natale di Tullio Serafin. Si è laureata con il massimo dei voti in Lettere all’Università di Padova, indirizzo Storia della musica moderna e contemporanea, con una tesi sul celebre direttore d’orchestra, dalla quale ha preso vita il saggio “Tullio Serafin, il custode del bel canto”. Collabora con associazioni ed enti culturali in qualità di musicologa ed ha al suo attivo diverse importanti collaborazioni con musicisti e artisti di fama internazionale. È giornalista pubblicista e scrive per diverse testate venete. Per la sua instancabile opera di divulgatrice di cultura, e in particolare per il notevole lavoro di ricerca su Tullio Serafin, il 2 giugno 2017 è stata insignita dell’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, conferitale dal Capo dello Stato.