Scrivere probabilmente non serve a niente. Perfino i romanzi non restano in vita, nella maggior parte dei casi, più di qualche mese. Figurarsi un articolo, destinato a essere letto (quando ha questa fortuna) e in genere dimenticato in breve tempo.
Salvo quei casi rari e fortunati in cui si scrive qualcosa che resta nel tempo e che magari influenza il punto di vista di un lettore sul mondo, forse scrivere è ancora utile quando riesce a far succedere qualcosa. Anche piccole cose.
Quando ho scritto l’articolo sulla biblioteca del seminario, uscito nel numero di REM di questo mese, avevo già in mente di creare un piccolo evento per parlarne. Per invitare a leggerlo, ma soprattutto per invitare a scoprire ciò di cui parlava: la meravigliosa biblioteca del seminario vescovile di Rovigo.
E’ per questo che il 12 giugno, appena due giorni dopo l’uscita di REM in edicola, eravamo – io e l’intrepido editore Paolo Spinello – alla biblioteca, con l’ottima compagnia di Don Bruno Cappato e Adriano Mazzetti, oltre che di qualche decina di curiosi.

La biblioteca ha offerto a tutti non solo un po’ di refrigerio dalla calura estiva, ma soprattutto un viaggio alla scoperta di un microcosmo poco esplorato. Ci hanno pensato l’introduzione di don Bruno e l’intervento, dotto e appassionante, di Mazzetti a preparare la piccola visita agli spazi dell’ex collegio di via Sichirollo.
Per l’occasione, sono usciti dall’ombra libri e stampe che ben poche persone a Rovigo hanno potuto ammirare in tempi recenti. Tra questi, la celebrata, rarissima editio princeps de L’Orlando Furioso, di cui giustamente la biblioteca va fiera (e che normalmente custodisce in una cassetta di sicurezza).
Incredibile quanto possa essere emozionante scoprire antichi libri polverosi. Le emozioni si leggevano tutte negli occhi dei partecipanti, entusiasti, felici, curiosi, accalcati ad ammirare le Cinquecentine, l’archivio e il castello librario.
Felici anche noi di REM, di scoprire come scrivere un semplice articolo possa diventare il pretesto per far succedere una cosa bella. Chi è venuto all’incontro è tornato a casa con una cosa nuova e un briciolo di entusiasmo e curiosità (materia rara a Rovigo).
Anche a questo vorremmo che servisse la nostra piccola, ma vivace rivista.

Sweet Home Rovigo
Francesco Casoni, classe 1980, rodigino prima per accidente del destino e poi per ostinazione. Giornalista pubblicista, disegnatore, conduttore radiofonico, musicista (di scarso talento), scrittore, progettista, formatore, informatico autodidatta, cuoco, papà e dilettante in molti altri campi.
E’ autore dei romanzi “Le mille verità” (2017) e “I giorni delle cicale” (2021).