E’ stata inaugurata a Palazzo Zabarella la mostra “Van Gogh, Monet, Degas” con oltre 70 opere provenienti dalla Mellon Collection of French Art del Virginia Museum of  Fine Arts, che saranno esposte fino al primo marzo 2020.

La Fondazione Bano prosegue il progetto espositivo finalizzato a presentare alcune delle collezioni private più prestigiose al mondo, divenute poi pubbliche. Dopo la rassegna dedicata a Joan Miró dello Stato portoghese e quella a Paul Gauguin e gli Impressionisti dello Stato danese, Palazzo Zabarella ospita, in esclusiva per l’Italia, oltre settanta capolavori di Edgar Degas, Eugène Delacroix, Claude Monet, Pablo Picasso e Vincent van Gogh e altri, che celebrano Paul e Rachel detta “Bunny” Lambert Mellon, due tra i più importanti e raffinati mecenati del Novecento.

I tesori di Paul Mellon e Bunny Lambert

La mostra curata da Colleen Yarger, capo dipartimento ad interim e curatrice del catalogo della Mellon Collection, presenta una preziosa selezione di opere provenienti dalla Mellon Collection of French Art del Virginia Museum of Arts, che copre un arco cronologico che dalla metà dell’Ottocento giunge fino ai primi decenni del Novecento, compreso tra il Romanticismo e il Cubismo passando attraverso la straordinaria stagione dell’impressionismo.

Figlio dell’imprenditore Andrew Mellon, uomo tra i tre più ricchi d’America, banchiere e Segretario al Tesoro degli Stati Uniti, anch’egli importante collezionista d’arte, che fu determinante per la nascita della National Gallery of Art di Washington nel 1937, Paul Mellon ha donato alla National Gallery oltre mille opere provenienti sia dalla collezione del padre che dalla propria.

“Possedere questi dipinti, oltre al piacere quotidiano che ci regalavano, significava anche provare la gioia subliminale di sapere che un giorno sarebbero stati ammirati, e amati, da moltissime persone”. La frase è di Paul Mellon, tra i più importanti e raffinati mecenati del XX secolo insieme alla moglie “Bunny” Lambert, grazie ai quali ora possiamo godere di una mostra superlativa.

I suoi studi a Yale e a Cambridge gli instillarono un grande interesse nei confronti dell’arte inglese, ma è solo dopo il matrimonio con Bunny Lambert, appassionata d’arte e convinta francofila, che i Mellon iniziarono ad acquistare capolavori d’arte francese. Oltre alle donazioni alla National Gallery di Washington, i coniugi regalarono un importante nucleo di opere francesi al Virginia Museum of Fine Art di Richmond, oltre a lavori d’arte inglese e americana. Alla morte a 103 anni di Bunny la collezione si è completata con le opere che lei ancora possedeva ed aveva deciso di donare solo alla sua scomparsa.

Dai cavalli la passione per l’arte

Sono queste opere d’arte francese quelle che sono esposte a Palazzo Zabarella, che rispecchiano la personale sensibilità dei Mellon e il loro eccezionale gusto collezionistico, avendo incontrato a Parigi i pittori di successo, ma anche quelli ancora poco noti, acquistando le opere degli uni e degli altri, in base alle loro passioni e non per una legge di mercato.

La mostra si apre con “Mounted Jockey” (Fantino a cavallo) di Théodore Géricault e “Young Woman Watering a Shrub” (Giovane donna che annaffia un arbusto) di Berthe Morisot, che definiscono la genesi della raccolta dei due coniugi. Da un lato, Paul Mellon era un appassionato sportivo e dall’età di 33 anni allevava ed allenava purosangue da corsa. Il fatto che Géricault fosse stato in Inghilterra per studiare le opere di George Stubbs, uno dei pittori di genere animale da lui preferiti, giocò un ruolo fondamentale nel suo interesse verso l’arte francese.

Invece la passione della moglie Bunny si specchia nell’opera dell’artista francese Berthe Morisot che ritrae la sorella mentre si prende cura delle piante nella sua casa di famiglia, caratterizzata da un morbido tocco e dalle chiare tonalità cromatiche, che rafforza il piacere semplice della vita domestica.

Il percorso espositivo prosegue con alcuni esempi di arte francese a soggetto equestre, tra cui i ritratti di cavalli di Eugène Delacroix e Théodore Géricault e scene di competizioni ippiche di Edgar Degas, del quale viene esposta anche una serie di quattro sculture, e con i quadri di natura morta, cioè di fiori, dipinti da maestri quali Alfred Sisley, Vincent van Gogh, Henri Fantin-Latour, Odilon Redon, che testimoniano la passione che Bunny Lambert Mellon coltivò per il giardinaggio e l’orticultura.

Figure umane e vedute d’interno 

Parigi, per tutto il XIX secolo fu la città che maggiormente ispirò gli artisti. I lavori di van Gogh, Pierre Bonnard, Maurice Utrillo rivelano sia vedute famose che poco conosciute, luoghi di festa e scorci delle strade e dei vicoli della capitale francese, a cui i coniugi Mellon rimasero intimamente legati per tutta la loro vita. La rassegna continua analizzando i quadri di figura umana e di ritratto. Qui s’incontrano dipinti di maestri quali Gustave Courbet, Edgar Degas, Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir, Paul Cézanne e altri, in cui le persone non sono colte in pose formali, quanto in luoghi come le loro case, i loro giardini o in contesti sociali.

Il tocco impressionista, immediato e vibrante, era particolarmente adatto per cogliere gli effetti dell’acqua. Nella sezione dedicata a questo elemento, spicca “A Man Docking His Skiff” (Uomo che attracca la canoa) di Gustave Caillebotte, nel quale l’artista rivela la sua grande capacità nel cogliere le macchie di luce e di ombra, senza dimenticare i dipinti di Eugène Boudin, Édouard Manet, Berthe Morisot che ritraggono la vita sulle spiagge d’inizio secolo scorso.

Una delle passioni di Bunny Mellon era l’arredamento. Conosciuta come esempio di buon gusto, Bunny arredò le sue case con rigore e squisita raffinatezza, accogliendo ospiti come Elisabetta II d’Inghilterra, il Principe del Galles o l’amica Jacqueline Kennedy che la volle come sua consigliera per arredare le sue molte abitazioni. A Palazzo Zabarella, non possono quindi mancare opere di autori quali Felix Vallotton, Henri Matisse, Paul Gauguin, Raoul Dufy che propongono vedute d’interno. Tra queste, si segnala “The Chinese Chest of Drawers” (La cassettiera cinese), capolavoro di natura morta cubista di Pablo Picasso, che rappresenta la volontà delle avanguardie di abbattere concetti e confini stilistici in cerca di nuove espressioni.

Il percorso conduce quindi il visitatore nella campagna francese per ammirare opere come “Field of Poppies, Giverny” (Campo di papaveri a Giverny) di Claude Monet, caratterizzato da una larga banda di colore rosso che divide lo sfondo dal primo piano, o come dipinti di piccole dimensioni di Georges Seurat, Kees van Dongen e Vincent van Gogh che trasformano il paesaggio rurale in una orchestrazione di atmosfera, energia e pura luce.

La piccola ballerina di Degas

Chiude idealmente la mostra, una raffinata selezione di opere impressioniste, con due paesaggi di Monet, un ritratto di Renoir e una delle famose ballerine di Degas, anche se collocata nella prima sala a sinistra al primo piano.

Paul Mellon e sua moglie “Bunny” sono riusciti ad acquisire opere capaci di evocare la grande avventura dell’Ottocento francese ed il fascino che Parigi ha esercitato sulle classi colte americane , ma anche a sottolineare la continuità con cui il Virginia Museum of Fine Arts ha saputo proseguire su questa strada integrando la collezione Mellon con acquisizioni straordinarie, come è il caso della “Piccola ballerina di Degas ed altre opere.

Di tutte le opere esposte avevo visto solamente il quadro di Felix Rosseau, probabilmente in un prestito, pur avendo visitato tutti i maggiori musei impressionisti all’estero e molte mostre, quindi l’unicità dell’esposizione merita davvero per l’importanza delle tele presenti, proposte con ampio respiro, non in modo fitto, come accade in altri luoghi per la foga di voler fare numero, senza tener conto dello spessore delle opere proposte.

La mostra è visitabile tutti i giorni dalle ore 9,30 alle ore 19 al Palazzo Zabarella, via degli Zabarella, 14 Padova.

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