“The sound of Stone”, progetto di Musica, Architettura Suoni e Parole, giunto alla sesta edizione con idea e progetto del maestro Luca Paccagnella, solista al violoncello ci porta nei luoghi dell’arte sulle orme dei più celebri viaggiatori della storia: Marco Polo, Ulisse, Alessandro Magno, Cristoforo Colombo, Orfeo e Leonardo da Vinci, nel 500° anniversario della morte.

Con “Minghen dal Viulunzel”, cioè Domenico Gabrielli, il maestro Paccagnella ha suonato nella chiesa di San Domenico a Guarda Veneta, proponendo autori poco conosciuti del Seicento, dall’origine italiana del violoncello: tra la fine del Cinquecento ed il Seicento alcuni artigiani che lavoravano legni hanno deciso di dare spessore a questo materiale sonoro come Gaspare da Salò, poi a Bologna, Napoli, Venezia e Domenico Montagnana a Lendinara.

Il violoncello non era più uno strumento di accompagnamento, ma di partiture  specifiche scritte prima delle suite di Bach, da autori come G. B. Antonii che ha vissuto a Bologna, trombonista e violoncellista a San Petronio, poi organista e compositore, in una chiesa famosa come la Cappella ducale Marciana a Venezia.

Poi ascoltiamo G. B. Vitali e Giulio De Ruvo, autore pugliese di danze, della scuola di violoncello a Napoli; i teatri d’opera erano tutti a Venezia ed i compositori che volevano esprimersi e comporre dovevano andare a Venezia, o a Barcellona come F.P. Supriano, primo violoncello alla corte locale e poi a Vienna.

L’autore che dà il titolo al concerto è il bolognese Domenico Gabrielli, che studia a San Petronio con Antonio Franceschini, e poi va alla corte di Este, a Modena, a Mantova dove lavora per le chiese.

Poi nel Settecento c’è già un trascorso musicale importante e tutto si rende più architettonico nel concerto solista con l’orchestra, i solisti ed il coro nella concertazione, pensando all’architettura.

Vivaldi scrive 9 sonate e 27 concerti per violoncello, mentre Evaristo Dall’Abaco, violinista, insegnò al figlio, che divenne maestro di corte dell’imperatore Massimiliano, componendo 40 sonate, 11 capricci nel 1760 una vera melodia italiana poiché ciascuno è diverso dall’altro, senza sapere che Bach aveva composto le suite; morì a 90 anni nel 1805.

Ultimo autore Tommaso Antonio Vitali, un altro maestro di cappella a Bologna, ammirato da Arcangelo Corelli ed in questo contesto nasce l’accademia filarmonica dove ha lavorato padre Martini che ha insegnato il contrappunto a Mozart, che comunque visti i risultati supremi, non aveva certamente bisogno di insegnamento.

Il Maestro Paccagnella suona con grande padronanza il suo strumento, un violoncello della fine del 17 esimo secolo, attribuito alla famiglia Testori, una intensa mimica espressiva, l’uso sicuro dell’archetto fatto con legno di serpente, perché fatto con un albero della Nuova Guinea immerso nell’acqua ed una abilità sonora e timbrica data anche dalla percussione a due mani sulla cassa armonica.

Questo è un viaggio dell’anima, una musica emozionale in cammino nel territorio veneto che vede coinvolte due province e 31 comuni in località ricche di storia ed arte ed alla fine del percorso in dicembre, Luca Paccagnella avrà suonato per “The Sound of Stones” un totale di 250 concerti.

Un applauso meritato per la sua carriera artistica, la sua docenza a tanti giovani musicisti, compresa mia figlia Milli, la direzione del Conservatorio Venezze a Rovigo, il diploma di Direzione d’orchestra, la creazione dell’orchestra di giovani violoncellisti “Eroica Cello Ensemble” di Rovigo, e molte altre collaborazioni e premi.

Oltre al piacere dell’ascolto della musica, la spiegazione uno ad uno dei brani suonati mi ha permesso di acquisire la conoscenza di autori apparentemente minori, ma ugualmente interessanti, e questo ha creato un legame che ha unito il solista al pubblico e l’ha reso maggiormente partecipe delle composizioni suonate. Grazie!

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