“Per la Musa ritrovata”, l’omaggio di De Bei ad Arturo Martini
Sottotitolo non presente
Leggi l'articolo

E' uscito mercoledì 29 marzo il nuovo libro di Alessandro De Bei, il poema “Per la Musa ritrovata”, dedicato al grande scultore Arturo Martini. Anticipiamo qui parte della prefazione dell’autore:
“Ero ancora giovanissimo e, alla sera, incontravo talvolta per le strade della mia città un uomo che nel camminare tagliava l’aria come avesse dietro alle sue spalle due grandi ali. Indossava uno strano cappotto con mantellina che volteggiava dietro, e teneva il volto proteso, incorniciato da una barbetta. Invidiavo dalla mia nicchia di giovane borghese la libertà del suo passo…”.
Comisso ricorda così i tempi dei primi fatali incontri col maestro Arturo Martini. Sono per l’artista, che ricordiamo come il più grande scultore del Novecento, il più importante creatore di figure mitiche, tempi eroici e di povertà. A Treviso Martini diventa una sorta di fratello maggiore dello scrittore e assieme all’avvocato trevigiano Natale Mazzolà rimarrà suo amico per tutta l’esistenza. Mazzolà, poi trasferitosi a Milano, diventerà il mentore dello scultore nel capoluogo lombardo. Ma Martini, come novello Ulisse, come l’Argonauta, possedeva la nostalgia dell’andare, il bisogno di superare le Colonne d’Ercole della statuaria antica, di creare, scolpire, mettere in figura le erme mitiche rivissute in maniera autobiografica; i suoi sono miti rivissuti, in un parallelo con Alberto Savinio e il suo Capitano Ulisse, riscritture del mito nei sintagmi novecentisti, quindi ribaltamento, travestimento. Il genio precursore di Martini lo porterà a trionfare ben oltre i confini della sua città natale, alle Quadriennali di Roma e alle Biennali di Venezia, nel molteplice registro di artefice della stagione della statuaria monumentale (La Giustizia corporativa, I bassorilievi dell’Arengario), dei canti scultorei in terracotta di grandi dimensioni e delle poesie intime dei teatrini delle attese. Il poema Per la Musa ritrovata è un sincero omaggio ad Arturo Martini, in monologo dialogante con Caterina, una Musa-sirena creata dalla penna di Bruna Graziani; la sirena rimanda al delfino, l’emblema di Aldo Manuzio. Caterina, Musa ideale e idealizzata che ricostruisce caratteri della Civiltà Cortese ed evoca in maniera plastica le figure dei compagni mentori di Martini nel primo periodo trevigiano e nei tempi delle Avanguardie a Ca’ Pesaro, cioè Giovanni Comisso e il grande e sfortunato artista veneziano Gino Rossi.
Il libro è disponibile nelle librerie di Treviso, ogni libreria eventualmente sprovvista lo può ordinare. E' inoltre acquistabile in tutti gli store online, ad es. IBS: https://www.ibs.it/per-musa-ritrovata-arturo-martini-libro-alessandro-de-bei/e/9791281386013
A Treviso, al Museo Bailo, ha aperto il 31 marzo, e chiuderà il 30 luglio, una Mostra dedicata ad Arturo Martini. Il libro di Alessandro De Bei è in vendita anche al bookshop del Museo.