L'importanza del perdono
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- Eudemonia
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- Pubblicazione: 4 giu 2025
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- Scritto da Daniele Franzoso
Uno dei fattori che influisce sul nostro benessere oggi è il peso che diamo alle esperienze facenti parte del nostro passato. Fare i conti con ciò che ci è accaduto è un processo laborioso ma estremamente importante. L'insufficiente apprezzamento degli eventi positivi e l'eccessiva enfatizzazione di quelli negativi che ci sono accaduti in un qualsiasi punto della nostra vita, possono minare la nostra capacità di essere felici.
E' importante realizzare che i nostri sentimenti verso il passato non sono un destino, ma possono essere cambiati così come modifichiamo l'atteggiamento verso una persona o verso un dato fenomeno.
Il perdono viene definito in psicologia come "una sostituzione emozionale in cui emozioni spietate (come il rancore, l'astio, l'odio, la rabbia e l'ostilità) sono sostituite con affetti positivi orientati all'altro (empatia, compassione, amore, solidarietà)". Si tratta quindi di un cambiamento emotivo nei confronti di chi ci ha fatto del male, il che non presuppone per forza una riconciliazione. Non significa nemmeno giustificare o minimizzare le offese subite, bensì di cambiare il nostro atteggiamento verso di esse. Come suggerisce la parola, perdonare è appunto un "dono" che concediamo all'altro. Il vero perdono infatti scaturisce da sentimenti altruistici.
Perdonare non è assolutamente facile, anzi, è molto più difficile e faticoso rispetto al portare odio e rancore. Allo stesso tempo però è anche indispensabile per il nostro benessere; perdonare è anche un dono che facciamo a noi stessi, cosa che ci permette di abbandonare un pesante fardello e sbloccare molte energie da dedicare al nostro presente o futuro.
Esiste un modello di intervento costruito per accompagnare gli individui nello sviluppo del perdono. Ovviamente richiede tempo, molti incontri e la partecipazione di esperti. Lo riporto in breve qua sotto, perchè penso che in ogni caso sia molto esplicativo di cosa ci accade quando muoviamo i primi passi verso la cessazione del rancore. Queste sono le cinque fasi:
Disclaimer: questo articolo ha il puro scopo di fornire dei brevi spunti riflessivi su tematiche psicologiche e non sostituisce in alcun modo il parere di un professionista abilitato all'interno di un colloquio terapeutico.
E' importante realizzare che i nostri sentimenti verso il passato non sono un destino, ma possono essere cambiati così come modifichiamo l'atteggiamento verso una persona o verso un dato fenomeno.
Il perdono viene definito in psicologia come "una sostituzione emozionale in cui emozioni spietate (come il rancore, l'astio, l'odio, la rabbia e l'ostilità) sono sostituite con affetti positivi orientati all'altro (empatia, compassione, amore, solidarietà)". Si tratta quindi di un cambiamento emotivo nei confronti di chi ci ha fatto del male, il che non presuppone per forza una riconciliazione. Non significa nemmeno giustificare o minimizzare le offese subite, bensì di cambiare il nostro atteggiamento verso di esse. Come suggerisce la parola, perdonare è appunto un "dono" che concediamo all'altro. Il vero perdono infatti scaturisce da sentimenti altruistici.
Perdonare non è assolutamente facile, anzi, è molto più difficile e faticoso rispetto al portare odio e rancore. Allo stesso tempo però è anche indispensabile per il nostro benessere; perdonare è anche un dono che facciamo a noi stessi, cosa che ci permette di abbandonare un pesante fardello e sbloccare molte energie da dedicare al nostro presente o futuro.
Esiste un modello di intervento costruito per accompagnare gli individui nello sviluppo del perdono. Ovviamente richiede tempo, molti incontri e la partecipazione di esperti. Lo riporto in breve qua sotto, perchè penso che in ogni caso sia molto esplicativo di cosa ci accade quando muoviamo i primi passi verso la cessazione del rancore. Queste sono le cinque fasi:
- Rievocare l'offesa in modo quanto più oggettivo possibile, ricordando come ci siamo sentiti.
- Identificarsi empaticamente con l'offensore, ovvero iniziare a mettersi nei suoi panni per tentare di capire perché ha agito così.
- Offrire all'altro il perdono, il che presuppone un riconoscimento verso l'offensore. E' molto difficile perdonare chi non comprendiamo o è molto diverso da noi. E' anche il momento di ricordarsi quando siamo stati noi ad essere perdonati da qualcuno. Il punto della questione è capire che non siamo così tanto diversi.
- Impegnarsi pubblicamente a perdonare, è il momento in cui ci suggelliamo ufficialmente questo impegno, ad esempio con una dichiarazione oppure una lettera.
- Tenere saldo il proprio proposito, ovvero mantenere l'impegno preso. E' importantissimo in questo momento il supporto di amici e famigliari, e di tutte le distrazioni positive che possiamo permetterci.
Disclaimer: questo articolo ha il puro scopo di fornire dei brevi spunti riflessivi su tematiche psicologiche e non sostituisce in alcun modo il parere di un professionista abilitato all'interno di un colloquio terapeutico.