Bellezza ed eleganza femminile: le opere di Mucha e Boldini in mostra a Ferrara
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- Notizia pubblicata il 21 marzo 2025
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- Scritto da Monica Zanforlin
Bellezza ed eleganza femminile, raffigurate e dipinte da due artisti d’eccezione come Alfonse Mucha e Giovanni Boldini, saranno le protagoniste della mostra che si terrà a Palazzo dei Diamanti (Ferrara) dal prossimo 22 marzo al 20 luglio. La mostra, organizzata da Arthemisia, Fondazione Ferrara Arte e dal Servizio Musei del Comune in collaborazione con Mucha Foundation, è curata da Tomoko Sato con il coordinamento scientifico di Francesca Villanti .
Quella su Mucha è una rassegna monografica su un artista decisamente poliedrico, ritenuto uno dei più influenti interpreti dell’ Art Noveau. L’artista nacque nel 1860 da famiglia umile in una piccola città morava e dimostrò ben presto le sue doti artistiche. Non fu solo pittore, ma anche scenografo, disegnatore, illustratore, fotografo e insegnante e di tutti questi aspetti la mostra ne segue il percorso artistico. Le opere esibite sono circa 150 tra dipinti, disegni, fotografie, manifesti e oggetti.
Mucha lavorò dapprima come decoratore a Vienna e poi si trasferì a Monaco per studiare all’Accademia Nazionale d’Arte. Terminati gli studi, andò a vivere a Parigi che era,all’epoca, la città più moderna d’Europa. Fu lì che conobbe la fama rappresentando Sarah Bernard in un poster pubblicitario per il dramma “Gismonda”. Lo stile particolare e la finezza del disegno furono tali da determinare il proseguimento del sodalizio per circa 6 anni. Nel 1899 decorò anche il padiglione della Bosnia-Erzegovina per l’imminente esposizione Universale. Quando sbarcò a New York Mucha era già un artista riconosciuto a livello mondiale e grazie ai finanziamenti di un ricco imprenditore potè dedicarsi all’Epopea Slava, un ciclo di 20 dipinti di grandi dimensioni dedicati alle vicende storiche dei popoli slavi, importante opera che fu oggetto di polemiche a livello politico e che in seguito fu donata alla città di Praga. I primi a renderlo famoso, però, furono i suoi poster dove l’immagine della donna, fino a quel momento rappresentata come fanciulla modesta, diventò moderna, progressista ed elitaria. E’ proprio lo “stile Mucha” a ridipingere una donna libera, con le chiome al vento, leggiadra ma anche elegante e ammaliatrice. La femminilità viene celebrata come uno spettacolo sontuoso e appariscente, dapprima al soldo della pubblicità di un prodotto sottolineato dai colori, dalla luce dell’oro e da un contorno di decori floreali, ma diventando in seguito un elemento naturale e decorativo da ammirare per sé stessa come nella famosa rappresentazione de “le quattro stagioni”. Mucha attraverso la bellezza delle sue immagini è convinto, se non di salvare il mondo, come già Dostoevskij, altro illustre coevo, afferma, almeno di migliorarlo e di portarlo alla pace.
Le donne di Mucha dialogano con i meravigliosi ritratti di Boldini, sensibile interprete della “Belle Epoque” e uno dei principali artisti italiani di fine ‘800 . Anche lui risiedette a Parigi, che scelse per il suo dinamismo, specializzandosi presto come ritrattista mondano. Frequentò dapprima gli impressionisti da cui si staccò per avvicinarsi ai macchiaioli ma si diversificò da loro, pur essendone influenzato, per la scelta dei colori, più arditi ,e le linee più dinamiche. Le donne borghesi furono le protagoniste assolute dei suoi ritratti, realizzati in stanze chiuse con modelle appoggiate a un letto o a un divano. I volti di queste donne sono eterei e i loro eleganti vestiti paiono quasi in movimento. Sebbene sia lo sguardo femminile ad essere al centro della scena il pittore ferrarese predilige anche altri particolari come le spalle scoperte, il collo sottile e il profilo aristocratico . Una selezione delle sue opere proveniente dal Museo Boldini fra cui “la donna in rosa” sarà collocata nelle sale dell’ala Tisi per stupire lo spettatore con la magnificenza degli abiti, lo stile e le pose di corpi di donne affascinanti di cui Boldini è stato in grado di cogliere la personalità se non l’anima stessa.