Festival dei Popoli dall'8 al 16 luglio
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- Notizia pubblicata il 1 luglio 2023
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- Scritto da Daniele Franzoso
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40 anni di Festival
Il Festival dei Popoli nasce, quasi per caso ma non per sbaglio, quando un gruppo musicale cileno che si chiama Inti Illimani, cerca ascolto per il suo popolo incontrando invece diffidenza e “sordità”: nello sfondo si riconoscono le ombre della guerra fredda che divide “Est” ed “Ovest” e distribuisce legittimità o meno ai popoli del “Sud” del mondo.
A Badia, sollecitato dal Concilio Vaticano II, dalla Pacem in Terris, dalla Popoulorum Progressio, sensibile alla voce degli “ultimi”, don Pier Antonio li “sponsorizza”, animato dal riconoscimento di quei “diritti umani” che l’Onu ha proclamato dopo gli orrori delle guerre mondiali. E poi, l’anno dopo ed il successivo e ancora, crea momenti di attenzione e sensibilizzazione verso le condizioni dei diritti umani tra i popoli di quello che era chiamato Terzo Mondo, ponendo le basi di una manifestazione che si vuole poi istituzionalizzare con cadenza regolare, e che oggi giunge alla sua quarantesima edizione.
Sono passati così 40 anni, anni densi di cambiamenti sociali, strutturali, politici, scientifici, tecnologici e della consapevolezza, anche ambientale. Da quella rigida spartizione in un “ordine” congelato dalla deterrenza atomica siamo precipitosamente passati alla “globalizzazione”, in un “disordine” in cui è così difficile districare i benefici dai danni di un’interdipendenza sempre più intrecciata e complessa, dove crisi ambientale e connessione informatica rappresentano forse le forze più determinanti - nel bene o nel male forse dipende ancora da noi - in una prospettiva di diritti fondamentali di ogni persona su questo Pianeta e del Pianeta stesso.
