Recensione: Il sesso è (quasi) tutto - Antonella Viola
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Il sesso è (quasi) tutto: lo dice Antonella Viola

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Il sesso è (quasi) tutto: lo dice Antonella Viola

Di recensioni è pieno il mondo, ma quelle della nostra Liana Isipato si distinguono perché vengono da una lettrice appassionata e competente che legge liberamente fuori dagli schemi che spesso imprigionano critici e recensori di professione.

Lei va in libreria, sfoglia, osserva le copertine, legge i risvolti e poi acquista, si tuffa nella lettura e ne scrive per noi: tutto qua, tutto molto semplice e spontaneo. Sarebbe bello se le sue impressioni e le sue analisi venissero discusse da altri. Una specie di circolo dei lettori on line, insomma, con scambi di opinioni, magari diversissime l’una dall’altra. Liana scriverà regolarmente per noi: se volete rispondere, ben accetti.




Antonella Viola Il sesso è (quasi) tutto


Questo interessante volumetto dell’immunologa Antonella Viola, persona ‘di casa’ durante la pandemia attraverso le sue informazioni in TV, capita a fagiolo in questi giorni densi di discussioni su maternità surrogata, coppie omogenitoriali, cambiamenti di genere, omosessualità, visioni manichee della realtà.

La parte iniziale, Scienza e medicina del sesso, parte dall’origine della vita, con le prime molecole RNA capaci di autoriprodursi e di dar vita a mutazioni, veicolo a loro volta di una selezione positiva o negativa. Per comprendere meglio le mutazioni e il loro valore Viola prende in esame proprio il virus a RNA che ben conosciamo, il SARS-COV 2. Replicando il proprio RNA il virus commette errori a volte deleteri, tanto da scomparire; a volte invece può mutare in modo da agevolare la propria diffusione. A partire dalle prime molecole viventi, dice la nostra scienziata, gli errori che si sono succeduti hanno permesso di generare la complessità che tutti conosciamo. E il concetto fondamentale per capire cosa è la vita e la sua riproduzione, è che siamo tutti il frutto di una serie di errori (Viola ci riporta come esempio all’errore di Fleming che, dimenticando in coltura dei batteri vide come la muffa generatasi li avesse eliminati: grande scoperta della penicillina!).

Ma perché esiste il sesso, quando la riproduzione asessuata sembrerebbe più comoda e facile? Il sesso è comparso, durante l’evoluzione, per la necessità di unire gameti (cellule che contengono le informazioni sessuali) provenienti da individui geneticamente diversi. Perché ciò accada occorre un segnale che impedisca a due gameti identici di fondersi. Nasce così il mondo binario, per evitare confusione: esseri Maschili ed esseri Femminili. Il concetto di sesso è quindi strettamente legato a quello di differenza (vive la difference!- dicono i cugini francesi). Ma…ecco uno dei cardini del libro: la visione binaria, Maschile-Femminile, NON corrisponde alla realtà. Nella realtà esistono infatti le sfumature: l’1,7% dei nati presenta alterazioni del corredo cromosomico, ormoni, forme di genitali che non sono tipiche di un genere o dell’altro. “Accogliere le sfumature, accettare di non classificare, aprire la nostra mente per andare oltre lo schema culturale che ci è imposto è la rivoluzione che oggi possiamo compiere. Dobbiamo farlo insieme a chi mostra un orientamento sessuale diverso dalla maggioranza. Ancora una volta la scienza ci può aiutare, perché ci dice che l’orientamento sessuale è biologicamente determinato. Non si sceglie di essere bisessuali, transessuali, omosessuali, eterosessuali. Ogni orientamento sessuale è, dunque, secondo natura ed è inaccettabile la violenza che viene rivolta contro determinate persone sulla base di quello che sono”.

Così, mentre il sesso anagrafico è binario, quello biologico non sempre lo è. Per riuscire a incastrare le persone nelle due caselle “maschio o femmina” operiamo delle forzature che sono -sì, queste!- contronatura. L’intersessualità può interessare un bambino su 100, grossomodo pari al numero di persone coi capelli rossi. Se quindi ci sembra evidente che esistano esseri umani non solo con capelli biondi o neri, ma anche con le sfumature di castano, e anche il colore rosso, allora dobbiamo accettare allo stesso modo le gradazioni della sessualità. Il figlio o la figlia intersex manifesterà crescendo la propria identità di genere. Sarà il suo stesso corpo a suggerire la scelta più giusta.

La seconda parte del libro, Scienza e medicina di genere, insiste su come la cultura abbia esasperato le differenze di genere e come la scienza le abbia ignorate troppo a lungo. Il corpo femminile è stato poco studiato, poco considerato, curato male! Occorre rivoluzionare la medicina, che per secoli è stata una medicina di maschi bianchi per i maschi bianchi. La rivoluzione può cominciare con la medicina di genere, che riconosca le differenze fisiologiche legate al sesso (es. dimensione di cuore, polmoni, differenza di pressione, menopausa, ecc.) e le conseguenze che le disparità di genere esercitano sulla salute. L’esempio più eclatante riguarda le patologie cardiovascolari, ritenute a lungo un problema maschile, mentre in Italia questo tipo di malattie causano il 43% di morti femminili, contro il 33% di quelle maschili. Servono occhi nuovi per riconoscere le differenze che contano e per dare loro valore, superando gli stereotipi, anche rispetto alle tecnologie del futuro. “Per vivere il futuro in modo diverso e migliore rispetto al passato dobbiamo creare un nuovo linguaggio, per parlare con le intelligenze artificiali e con gli uomini del domani dell’importanza delle differenze per il raggiungimento della parità”.

Ho ‘riassunto’ quelli che mi sono sembrati i punti focali, ma voglio aggiungere che in questo saggio l’esposizione scientifico-divulgativa viene intervallata da aneddoti, aspetti simpatici ed esempi calzanti, che rendono la lettura molto piacevole, oltre che istruttiva.