Trame universali, una raccolta poetica di Antonella Carulli
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Trame universali

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Trame universali

Ho conosciuto Antonella seguendo online, giorno dopo giorno, le sue caustiche, fantasiose e centratissime battute satiriche. A suo nome, o con lo pseudonimo Cassandra, la potete trovare su pagine molto seguite, come Prugna, Satiraptus, il Vocìo e altre. Ho scoperto solo in un secondo tempo l’altra sua anima, sensibile, profonda, poetica, e ho acquistato il volumetto delle sue poesie, pubblicate da Pietro Freggio, un libraio editore (titolare della libreria La Fenice, di Brescia), che ha scommesso con coraggio e convinzione sulla scelta editoriale meno popolare e commerciabile: la poesia.

Ho chiesto ad Antonella una biografia di presentazione, prima di farvi conoscere la sua opera, ed eccola:

Pugliese murgiana doc di Gravina in Puglia, categoria migranti, studi classici e giuridici, funzionario pubblico da 26 anni, trapiantata in Lombardia dal 2001. Età 53 anni (portati malissimo e pieni di guai), 1 solo stesso marito da 29 anni, 2 figli maschi, anzi Uomini perché il maschio nell’immaginario moderno va necessariamente riportato alla dimensione dell’anima, metasessuale. Cattolica osservante, nel senso che osservo il mondo con gli occhi del Vangelo e della parte più vera dell’esempio di Cristo, “perpendicolare al Cielo”, schiena dritta e Provvidenza. Hobby: scrittura e frittura.”

 Trame universali porta in esergo queste parole: “Nella poesia ho trovato l’inchiostro/per la mia vita scritta a matita. E il tempo, passando, /ha smesso di farmi paura.

La dedica stessa anticipa la trama delicata di versi che suonano come un tributo verso i genitori, quasi una restituzione per il loro modo d’amare, i loro sorrisi; un tributo ai dolori intensi, alle nostalgie…

 Ricordo che durante un’intervista, alla domanda “Che definizione ci può dare della poesia?”, Giorgio Caproni paragonò il poeta al minatore che, dalla superficie (una sorta di autobiografia, alla ricerca della propria identità), scava, scava finché trova un fondo comune a tutti gli uomini; scopre gli altri in sé stesso.

Questo mi pare sia anche il messaggio di Trame universali, una raccolta in cui Antonella Carulli vuole offrire le sue poesie “come pane sulla tavola, che non deve mancare mai e arriva a tutti.”

 Sono poesie intessute soprattutto di emozioni.  L’amore intenso, dolce e sensuale, è uno dei temi prevalenti. C’è il momento in cui gli innamorati si scelgono, quasi una sequenza cinematografica agli occhi del lettore, con il taglio della spiga, che diventa farina e si impasta nel pane…la forza della vita e dell’amore presentata simbolicamente attraverso l’unione di elementi poveri, quasi primitivi.

 

Spiga di grano

Sono stata troppo tempo

spiga anonima

in sterminati campi di grano

 

Lambita dalle lame e dalle falci

destino comune, fra i comuni

 

Poi venne la tua mano

mi raccolse

ed ero cibo adatto alla tua fame

 

La mia poca farina e il tuo farmi pane

Ci bastammo

 

Ancora, i versi che seguono sanno rendere la potenza, universale e definitiva, del momento magico in cui due anime si riconoscono. E, dopo l’incontro, la passione e la fusione.

 

Incontro

La prima volta che ti ho visto

 

È stato l’ultimo mio

giorno di solitudine

 

 

Il mio posto

Il mio posto nel mondo

è starti tutt’intorno

 

Braccia di donna

gambe di femmina

e carne abitata

 

Ci sono poesie più ‘distese’, anche se mantengono lo stile dell’essenzialità; sono però le composizioni fulminanti, quelle che più ci catturano: “Il bacio”, come pure “Retrospettiva”, richiamano l’emozione che rende muti di fronte all’urgenza dell’attrazione. E poi c’è il fascino degli accostamenti originali, metafore inusuali, giochi di parole in cui appare il divertissement dell’autrice. Nei versi di “Cinta” lo spazio si lega al tempo, ed è un effetto esaltato dal significato del titolo: cinta è qualcosa che racchiude, e in qualche modo lega.

 

Il bacio

Sulle tue labbra ho imparato

a non parlare

 

 

Cinta

Passami un braccio

intorno alla vita

 

Lungo i fianchi e lungo gli anni

 

Ma queste poesie, come dicevamo, non sono fatte solo dell’amore tra l’uomo e la donna. C’è una crepa dolorosa, per il distacco dalla città d’origine, Gravina, (…quando sono andata via/ il mio paese non mi guardava/Stava girato di spalle/distratto dall’ansia di un tempo di fame…), punge la nostalgia della propria terra e delle persone. La morte precoce del padre, l’assenza della madre (…In questo scantinato d’ansia/ in cui mettevi ordine/col tuo sorriso…) si fanno più acuta presenza, tanto da riempire la vita, e nutrono un dolore che si stempera però nella ninna nanna della memoria.

Immenso” è un coup de théâtre, con la lotta quasi palpabile fra il terreno e il divino, in cui vince l’immensità che, sola, può dare giustizia a una persona tanto amata.

 

Immenso

Anche Dio ti voleva accanto

 

Abbiamo discusso a lungo

Litigato per te

 

Fra preghiere a salire

E misericordia a scendere

 

Aveva ragione

Diglielo

 

Tu meritavi l’immenso

 

E infine arriva “Pietro”, il dono di un’amicizia speciale (…Tu l’altro me/Io l’altra te…), che aggiunge senso all’esistenza e che mette a posto tutto.

Scoprire gli altri, in te stesso…come dice Caproni.

 

Trame universali, di Antonella Carulli, edizioni Fen, si può ordinare online.