100 anni di Italo Calvino: nostalgia dell'intelligenza e del dubbio
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- Notizia pubblicata il 10 maggio 2023
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- Scritto da Diego Crivellari | Le parole contano
1923-2023: sono passati cento anni dalla nascita di Italo Calvino, scrittore, intellettuale, classico del nostro Novecento. Uno scrittore di idee, si è spesso detto, un autore che è stato da subito ed è oggi, ancora di più, un classico... contemporaneo, un autore che è stato - allo stesso tempo - molti autori in uno solo e un esempio di chiarezza e limpidezza dello stile.
In un'epoca, come l'attuale, caratterizzata dal ritorno prepotente di fondamentalismi e di nazionalismi esasperati, escludenti e guerrafondai, lasciateci almeno dire - se il vecchio "socialismo o barbarie" appare uno slogan troppo fuori moda e sorpassato e troppo ideologizzato - lasciateci dire "illuminismo o barbarie".
Fiducia nella ragione umana, ma senza puntare ad una dittatura della ragione. Conoscere le nostre possibilità di umani ed essere, ugualmente, consapevoli dei nostri limiti strutturali. Conoscere la nostra fragilità. Essere sempre disponibili a rivedere e mettere in discussione le convinzioni e le certezze consolidate.
E pensiamo, allora, proprio all'intelligenza di Italo Calvino, alla sua lucidità, alla sua capacità di stimolare riflessioni e domande essenziali, pensiamo ad una sorta di illuminismo critico, in grado - oggi come allora - di interrogarsi e di farci interrogare sul ruolo dell'intellettuale e della letteratura, sulla responsabilità della scienza, sulla pervasività della comunicazione, sulla grande contraddizione ecologica del nostro mondo.
Tutti temi anticipati o affrontati con estrema lungimiranza dallo scrittore ligure. Ci manca la profondità di questo sguardo, ci manca questa intelligenza, ci manca un ottimismo "temperato", coltivato dal dubbio e liberato dalle seduzioni della vecchia e ormai inservibile ideologia del progresso senza confini e "a tutti i costi".
Dovremmo essere tutti quanti un po' più simili ad Amerigo Ormea, il protagonista del romanzo breve "La giornata di uno scrutatore" (1963) di Calvino: imparare a dubitare di noi stessi, di tanti dogmi apparenti, delle onnipotenze vere o presunte che percorrono la società, fermarci un momento e imparare a osservare con occhi nuovi quello che si muove intorno a noi. Recuperare il nostro passo. Un passo sensibile. Un passo umano.
Diego Crivellari