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Il metodo Feldenkrais per un miglior equilibrio corpo-mente

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Il metodo Feldenkrais per un miglior equilibrio corpo-mente
Mal di schiena e dolori articolari sono fra le patologie più diffuse da sempre, incuranti del sesso, dell’età e dell’esercizio fisico praticato dalle persone. Molto spesso si tratta di errori di postura e quando arrivano comincia la trafila delle visite dai vari specialisti: fisiatri, ortopedici, fisioterapisti, osteopati e posturologi. A questi costi si aggiunge la spesa che viene per farmaci antidolorifici e antinfiammatori. 

Qualcuno provò ad affrontare il problema a modo suo, creando il proprio metodo di cura anticipando nel suo approccio ”sensomotorio” alcune delle più importanti scoperte avvenute, in seguito, nel campo delle neuroscienze. Si tratta di Moshe Feldenkrais, nato in Ucraina ai primi del ‘900 e trasferitosi, in seguito, in Palestina. Fisico, ingegnere e cintura nera di judo , fu in seguito alla lesione al legamento di un ginocchio, procuratosi giocando a calcio, che Feldenkrais decise di sviluppare un proprio metodo di cura utilizzando un approccio del tutto innovativo. 

Il metodo venne diffuso negli anni ’60 e ’70 anche grazie a una serie di pubblicazioni delle sue opere fra  le  quali; “Il metodo Feldenkrais – conosci te stesso attraverso il movimento”. Ciò che insegna il metodo è produrre il movimento attraverso il minor sforzo possibile. La postura corretta è considerata quella che consente di muoversi senza sforzo grazie all’allineamento delle articolazioni a partire dagli arti inferiori e dal bacino per proseguire con la colonna, gli arti superiori e il capo. 

La vera rivoluzione, però, consiste in un  sistema educativo volto alla conoscenza del funzionamento del proprio corpo nella convinzione che il movimento e l’azione sono alla base del nostro sistema cognitivo. Il pensiero su cui si fonda il metodo è che approfondire la consapevolezza delle nostre azioni, soprattutto quelle automatiche, produce una ristrutturazione del sistema cognitivo consentendo all’apparato corpo-mente di riparare e correggere errori e disfunzioni. 

Massimo Gasparetto, ex docente di scienze motorie al liceo scientifico di Rovigo, studia da oltre trent’anni le applicazioni del metodo Feldenkrais e lo insegna, attraverso il progettointegrato.rovigo@uisp.it, ad allievi che ne hanno tratto numerosi benefici. Fu quando aveva all’incirca trent’anni che, in qualità di sportivo e allenatore, grazie anche a una tesi di laurea sulla psicomotricità, si rese conto del conflitto fra i risultati richiesti nello sport e il processo di sviluppo della persona. 

Decise quindi di avvicinarsi al metodo Feldenkrais in quanto “approccio ecologico, non prescrittivo”. Dopo anni di studio ci tiene a precisare che “non si tratta di fisioterapia, anche se consente la riabilitazione e il miglioramento della postura, bensì di migliorare la percezione di sé nella gravità e nell’ambiente. Le persone, guidate nell’autoconsapevolezza, raggiungono equilibri personali, facendo accettare al cervello soluzioni migliori con piccoli cambiamenti nella postura che arrivano a modificare il rapporto con il mondo esterno.  

Se si recupera l’unità corpo-mente il pensiero, le emozioni, le sensazioni e le azioni diventano un tutt’uno modificando il modo di percepirsi e muoversi nel mondo. “L’apprendimento”, spiega ancora Gasparetto, “è lento e può riguardare diversi campi del rapporto corpo-mente con l’esterno. Ci vogliono infatti, alcuni mesi per raggiungere dei risultati e comprendere che vi sono modalità diverse per muoversi. Si riscontrano affinità fra questo metodo e la psicoterapia cognitiva proprio perché si tende a modificare la percezione di sé e del mondo”. 

In definitiva per ottenere un miglioramento il sistema nervoso deve riappropriarsi del suo ruolo posturale, senza la resistenza di alcuna tensione muscolare. Per Feldenkrais non esiste una postura ideale per tutti, ma una postura personale che richiede consapevolezza dei propri schemi e graduali aggiustamenti. Molti sforzi muscolari, a causa delle abitudini, non sono consci. Eliminando gli sforzi superflui si conserva con più facilità la posizione eretta che deve essere del tutto naturale e senza alcun controllo volontario proprio perché una posizione comoda esclude qualsiasi sforzo o controllo. 

Si può dire che modificando la motricità della persona anche la struttura cerebrale risponde adattandosi. Gli  studi sul sistema nervoso e sulla relazione che intercorre fra pensiero, movimento e azione fanno certamente di Feldenkrais un grande innovatore le cui intuizioni, come quella che il movimento e l’azione siano alla base del nostro sistema cognitivo, sono state confermate e sviluppate diversi anni dopo nell’ambito della neuroscienza, trovando applicazione in vari ambiti disciplinari legati alla riabilitazione e all’arte.

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