fbevnts L'ABC dell'ottimismo
Vai al contenuto della pagina

L'ABC dell'ottimismo

Sottotitolo non presente: L'ABC dell'ottimismo

Leggi l'articolo

I lettori più assidui ricorderanno due articoli sull'ottimismo che ho scritto un anno fa:
Oggi finalmente possiamo chiudere il cerchio con questo terzo intervento.

Il classico esempio del vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto ci insegna una lezione importante che spesso viene tralasciata, ovvero che ogni situazione può essere vista in modi diversi e non ne esiste necessariamente uno più "giusto". Semmai esiste un modo migliore per il nostro successo.

Questo significa che possiamo decidere noi su quali aspetti concentrarci; le diverse chiavi di lettura di un evento si riducono alle caratteristiche su cui poniamo maggiore attenzione. Qualcuno sarà più sensibile alle possibili perdite, altri invece ai risultati realizzabili.

Da questa presa di consapevolezza ne consegue anche una responsabilità. Quando sappiamo di poter vedere le cose in più modi diversi, siamo chiamati a trovare l'intepretazione migliore per noi stessi, senza essere nè troppo ottimisti, nè troppo pessimisti.

Ci sono diversi modi per mettere in discussione i propri stili esplicativi: cercare prove a conferma o disconferma delle nostre aspettative, pensare a delle interpretazioni alternative, riflettere sulle loro implicazioni ed infine valutare la loro utilità.

Si tratta insomma di raggiungere una migliore funzionalità psico-sociale, che è sempre una bella cosa sia per noi sia per chi ci sta attorno. Sia chiaro, nessuno ci obbliga a farlo, la scelta dipende da noi. Siamo contenti così oppure sentiamo il bisogno, ad esempio, di essere un po' più ottimisti?

Se vi siete ritrovati nella seconda domanda, allora ho qualche consiglio che fa per voi.

L'ottimismo è, come tante cose legate al benessere, un'abitudine che va imparata, allenata e poi mantenuta. Ci vorrà del tempo prima di sentire dei risultati e potrebbe non essere così facile come sembra, specialmente se siete abituati in modo molto diverso.

Per imparare l'ottimismo bisogna partire dall'ABC, che in questo caso è un acronimo inglese coniato dallo psicologo Martin Seligman: Adversity (avversità), Beliefs (convinzioni) e Consequences (conseguenze).

Questo acronimo serve per aiutarci nella seguente pratica che vi invito a svolgere.
A: Ricordate un episodio avverso della vostra vita, qualcosa di non eccessivamente grave (meglio fare un passo alla volta.)
B: Una volta che ce l'avete in mente, riflettete su cosa avete pensato in quel momento.
C: Pensate a come avete reagito e a come vi siete sentiti.

Svolgendo questo semplice esercizio potreste accorgervi di non essere poi così soddisfatti di come sono andate le cose in una data situazione. Purtroppo non possiamo cambiare il passato, ma per quanto riguarda il futuro possiamo imparare a modificare le nostre convinzioni, in modo da agire diversamente.

A questo punto possiamo completare il nostro acronimo aggiungendo anche le due lettere "D"
ed "E". La prima sta per Dispute (mettere in discussione), la seconda per Energize (energizzare.) Proseguendo l'esercizio:

D: mettete in discussione le vostre reazioni e le vostre convinzioni, analizzandole in modo critico. Iniziate ad attaccarle con delle controargomentazioni. Teniamo a mente che le nostre credenze non corrispondono necessariamente alla realtà, e che per quanto appaiano convincenti possono essere parzialmente o totalmente false. Pensiamo a quali alternative ci sono, a quali sono le implicazioni e quanto ci è effettivamente utile.
E: discuti le tue credenze con vigore, e poi fai caso al senso di energia e ed efficacia quando le affronti con successo.

Possiamo scrivere tutto su un foglio, registrare un audio oppure parlarne direttamente con qualcuno, l'importante e fare pratica e accorgersi di come ci fa sentire sia nel breve che nel lungo periodo. Un passo alla volta questo esercizio può portarci molto lontano.


Disclaimer: questo articolo ha il puro scopo di fornire dei brevi spunti riflessivi su tematiche psicologiche e non sostituisce in alcun modo il parere di un professionista abilitato all'interno di un colloquio terapeutico.

Inserisci un commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati con un asterisco*
Questo sito è protetto da reCAPTCHA e si applicano le Norme sulla Privacy e i Termini di Servizio di Google.