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Oltre il taglio - le ceramiche di Lucio Fontana a Venezia

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Siamo stati con REM Ricerca Esperienza Memoria all'inaugurazione di "Mani-Fattura: le ceramiche di Lucio Fontana", la prima personale museale interamente dedicata alla produzione ceramica dell'artista. 

Universalmente celebrato per i rivoluzionari "tagli" e "buchi" nelle tele, che hanno ridefinito i confini della pittura, Lucio Fontana (1899–1968) è noto come il fondatore del movimento spazialista. Ma la sua opera nasconde un'altra dimensione che la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia rivela attraverso "Mani-Fattura: le ceramiche di Lucio Fontana", la mostra a cura di Sharon Hecker che esplora la sua prolifica e decennale pratica con la ceramica. Un'arte fondamentale e meno nota, definita dall'artista stesso la sua "altra metà", capace di dargli la "sensazione d’essere ancora un uomo vivo". 
 



Con circa settanta opere storiche, molte mai esposte prima, la mostra ripercorre l'evoluzione di Fontana attraverso la creta, toccando due continenti e quattro decenni cruciali. Dalle prime terrecotte intime realizzate al rientro in Italia negli anni Trenta – come Ritratto di bambina (1931) – fino agli straordinari esperimenti con gli smalti realizzati in collaborazione con gli artigiani di Albisola (come l'affascinante Coccodrillo del 1936-37) e le sculture astratte del dopoguerra. Ed è proprio la forza materica della creta a dominare la scena, intrecciando i linguaggi dell'arte e dell'artigianato, della manualità e del design: la vediamo liscia, incisa, ruvida, smaltata, plasmata in forme figurative (donne, arlecchini, guerrieri) o in audaci astrazioni.   

Un altro elemento di grande interesse è il cortometraggio inedito, commissionato appositamente per l'esposizione: "Le ceramiche di Lucio Fontana a Milano" del regista Felipe Sanguinetti, che ci accompagna attraverso la città per ammirare le imponenti opere site-specific e i fregi ceramici che Fontana realizzò per facciate di edifici, chiese e luoghi pubblici in collaborazione con architetti come Osvaldo Borsani e Marco Zanuso.




"Mani-Fattura" ci invita a superare l'immagine consolidata dell'artista che taglia la tela con un gesto eroico. In contrasto, l'esposizione rivela un Fontana più collaborativo, intimo e profondamente radicato nella fisicità morbida dell'argilla, un materiale che per lui fu un vero e proprio "contenitore di sperimentazione vitale, di molteplicità e fertilità."

A tutti i lettori di REM raccomandiamo questa opportunità per scoprire la "seconda anima" di Lucio Fontana, uno scultore la cui attitudine alla materia è stata tanto rivoluzionaria quanto i suoi celebri squarci.

"Mani-Fattura: le ceramiche di Lucio Fontana"

  • Collezione Peggy Guggenheim, Venezia

  • Dall'11 ottobre 2025 al 2 marzo 2026

  • A cura di Sharon Hecker





In collaborazione con Studio ESSECI.




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