Descrizione
Percorrendo la “carriera” del gerarca, l’autore approfondisce la conoscenza di una società polesana per certi aspetti inedita, economicamente vivace, persino poco propensa a rimanere fedele agli ordini del duce. Marinelli, considerato da Bottai il più fedele degli uomini di Mussolini, ha lasciato in eredità al Polesine opere grandiose che, certamente non per sua colpa, non furono più portate a compimento. Si può dire che il profilo di quest’uomo controverso sia ancora in buona parte da scoprire. Con l’appoggio di testimonianze e documenti d’archivio, il lavoro di Rondina si propone di esplorare gli eventi che hanno coinvolto l’Italia, e più in particolare il Polesine, negli anni della dittatura fascista. La presentazione del libro è affidata a Luigi Contegiacomo, direttore dell’Archivio di Stato di Rovigo.