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Occidente

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Descrizione

“Questo è, in assoluto, il libro che m’è costato più caro, moralmente parlando. Mentre lo scrivevo ricevevo interviste, e con le interviste anche minacce”. Dopo più di quarant’anni, ecco la versione definitiva di "Occidente" di Ferdinando Camon, libro fondamentale di uno dei più importanti scrittori italiani del dopoguerra e testimonianza insuperata per chiunque voglia comprendere la stagione degli anni di piombo, cominciando dalle trame dell’eversione neo-fascista. Padova, crocevia di un Veneto che si avvia a diventare la locomotiva Nordest, ma anche città inquieta delle migliaia di universitari e dell’autonomia operaia, è lo sfondo di questa storia, nei tumultuosi anni Settanta. Da una parte l’utopia rivoluzionaria che conquista schiere di studenti e intellettuali, proponendosi di abbattere la società borghese, dall’altra la reazione nichilista di pochi ma determinati estremisti neri. Ed è proprio su di loro, in particolare, che Camon concentra il suo sguardo: Franco, leader cupo e tormentato, è la figura emblematica che reclama per sé il diritto alla strage, mentre persegue con i suoi camerati il folle progetto di una violenta apocalisse purificatrice. Ma quali sono, in realtà, le reali radici psicologiche di questa ossessione per il sangue e per il terrore indiscriminato? Il romanzo indaga – oltre le ragioni più esplicitamente politiche – la psicologia profonda del nostro terrorismo e di ogni terrorismo, la sua intima connessione con la fragilità e il senso di precarietà che descrivono la condizione dell’uomo contemporaneo. Oggi, probabilmente, come quarant’anni fa. Come scrive l’Autore: “Finita quell’epoca e sparite quelle minacce, oggi mi è possibile recuperare il nucleo centrale del romanzo (…). Lo presento dunque, così depurato, in un momento in cui il ‘diritto alla strage’ non spiega più soltanto la decadenza dell’Occidente, ma tanta parte della storia mondiale”.

Biografia dell'autore


Ferdinando Camon

Il primo romanzo di Camon uscì in Italia con una appassionata prefazione di Pier Paolo Pasolini e fu subito tradotto in Francia per interessamento di Jean-Paul Sartre. Camon si definisce “narratore della crisi”: ha raccontato la crisi e la morte della civiltà contadina (nei romanzi “Il Quinto Stato”, “La vita eterna”, “Un altare per la madre”, premio Strega, “Mai visti sole e luna”, nelle poesie “Liberare l’animale”, premio Viareggio, e “Dal silenzio delle campagne”), la crisi che si chiamò terrorismo (“Occidente”), la crisi che porta in analisi (“La malattia chiamata uomo”, “La donna dei fili”, “Il canto delle balene”) e lo scontro di civiltà, con l’arrivo degli extracomunitari (“La Terra è di tutti”). “La malattia chiamata uomo” fu recitata a Parigi al teatro L’Aquarium per 4 anni consecutivi. Il regista Claude Miller ne ricavò un film. Camon ha lavorato nel primo Centro Anti-Droga, che aveva sede a Padova, e l’ha raccontato nel libro “La droga discussa con i ragazzi”. I suoi romanzi più recenti sono “La cavallina, la ragazza e il diavolo” e “La mia stirpe”. È tradotto in 25 paesi. In Francia, Gallimard ha tradotto tutte le sue opere in prosa e in versi. Nel 2020 è uscito il suo “Dialogo sul Comunismo” con Pietro Ingrao, che Ingrao aveva bloccato per 25 anni. Ed è uscito il pamphlet “A ottant’anni se non muori t’ammazzano”, contro l’opzione di non curare i malati troppo anziani. Nel 2022 Apogeo ha ripubblicato “Occidente” nella stesura definitiva. Le sue opere sono pubblicate anche in edizioni per ciechi, in Italia e in Francia. Nel 2016 sono state raccolte in 16 ebooks e gli è stato assegnato il premio Campiello alla Carriera. Dal 2021 è in corso la pubblicazione delle sue opere in forma di audiolibri presso la casa editrice Il Narratore; sono già usciti 4 audiolibri.
http://www.ferdinandocamon.it/
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