Descrizione
Carlo Bocchi, che per estrazione sociale e formazione culturale non può che essere un uomo a suo modo – diciamo – di “ancien régime”, è, per altro e qualificante aspetto storico, cultore e difensore in sommo grado non solo della memoria ma anche del ruolo e della sorte della propria Città, fino alla concreta e ripetuta profusione dei propri beni; s’è detto all’inizio della munificenza del suo testamento: meritano un cenno anche suoi precedenti atti di generosità nell’organizzare e finanziare, sempre a pro della Comunità adriese, regate sul Canalbianco e lotterie cittadine. Il “nobile” Carlo, sulla scia della rivendicazione storico-culturale di cui qui e altrove ho detto, manifesta un suo patriottismo che è tradizionale e pur “nuovo” in qualche modo, un patriottismo certo di ambito, di respiro municipalistico: ma non soltanto tale, abbiamo visto, proprio per la complessiva rilevanza degli incarichi via via ricoperti. E comunque tanto intimamente, profondamente, e concretamente, sentito e vissuto da renderlo meritevole in prima fila del “pantheon” storico degli adriesi più illustri e memorabili.
Le ragioni le espongono assai proficuamente, e di ciò vanno sinceramente ringraziati, i relatori che ne tratteggiano con dettagliate testimonianze la biografia, la cultura, la complessiva attività politica e civile. Ed è merito lodevole degli amministratori della Fondazione aver promosso un Convegno così significativo sulla sua figura.
dalla prefazione di Antonio Lodo