Visioni
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Besson e Lanthimos, per salvare la bellezza
Alla Mostra del cinema di Venezia due film lasciano il segno

Dal mondo nuovo a Netflix
La serialità televisiva e ancor più la serialità on demand, riporta il nostro sguardo dentro i confini di un apparecchio individuale (televisore, pc, smartphone); una mono visione che però (a differenza dei vari -scopi dei secoli passati) è dedicata alla collettività: il pubblico in massa c’è (una massa enorme) ma è fatto di persone sole. E poi, esattamente come in pieno Ottocento, solamente dopo la visione ogni spettatore può (se vuole) interagire con chi come lui ha sperimentato il mezzo e il contenuto.

Emiliano Morreale: -L’ultima innocenza-
L'ultimo libro di Emiliano Morreale, l'ultima innocenza, recensito da Elena Cardillo

“Indiana Jones e il quadrante del destino” al cinema
In sala c’è il quinto e ultimo capitolo dedicato all’archeologo creato da George Lucas, “Indiana Jones e il quadrante del destino”. Come gli altri film della saga, è un tuffo nella purezza dell’avventura, nella vita e nel carattere del prof. Jones, in giro per il mondo alla ricerca di reperti, civiltà, sogni e che, nell’immaginario di Lucas, dal primo film vive le sue peripezie a partire dai fascinosi e complicati anni ‘30.

L'ultima via di Riccardo Bee
Il documentario di Emanuele Confortin sulla vita dello scalatore Riccardo Bee

Marco Bellocchio e il caso Mortara
“Rapito” di Marco Bellocchio è un film molto bello e molto ben fatto. Fila per poco più di due ore lungo la linea che il regista si è dato per affrontare una cicatrice profonda e ben visibile nella storia italiana.

“Billy”, il paesaggio di Emilia Mazzacurati
“Billy”, film esordio di Emilia Mazzacurati dal 1° giugno al cinema

“Lagunaria” tra acqua terra e mito
“Lagunaria” del regista veneziano Giovanni Pellegrini ha raggiunto un numero di spettatori con cifre a tre zeri e ha iniziato a rimpallare tra le sale.

Il sol dell'avvenire di Nanni Moretti
Cerco un modo per cominciare. Parto dalla fine o dall’inizio? Con il cinema non è mai scontato, non lo è con le narrazioni, di sicuro con i film di Nanni Moretti. C’è “Il sol dell’avvenire”, uscito con il respiro di tempo che il regista dà ai suoi lavori; un respiro ultimamente un po’ accelerato (“Tre piani” è appena del 2021).